Se non ora, quando?
Se siamo di fronte al tracollo dellʼOccidente post-Covid non saprei. Di certo non tutti stanno così male.
Di Giancarlo Fornasier
Pubblichiamo un articolo apparso su Ticino7, allegato a laRegione.
Nell’uragano chiamato coronavirus che ha colpito un po’ tutti (chi molto, chi molto meno), con certe categorie non sai bene come comportarti. Metti i garagisti e i venditori di auto, un settore che benissimo pare non se la stia passando sin dall’inizio del 2020. “Sono stati mesi strani”, mi confida un conoscente che ha una nota filiale multimarca nel Sopraceneri: “La gente si è mossa spesso online, ma quello che ci ha sorpresi è la vendita di auto di un certo livello, sportive”. Nel catalogo del nostro amico c’è una station wagon in vendita da alcuni mesi: enorme, bellissima, roba da 600 cavalli. Prezzo di partenza sopra i 150mila franchi, coefficiente energetico ‘G’ (ma potrebbe fare di peggio). “Fra qualche giorno devo consegnare la settima in poco tempo”. Come? No, nessun mistero: c’è chi nel lungo lockdown ha risparmiato in vacanze e cene, e ora si toglie “lo sfizio”, testuali parole.
Forse è la solita storia del pollo a testa (in media): ma uno ne mangia due, a te manco un’aletta.