Saype e la lotta creativa

Il progetto “Beyond Walls” dell’artista franco-svizzero, dedicato ai migranti e alle frontiere, si è spostato a Ginevra. Vedere per credere…

Di laRegione

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Gli interventi di land art di Saype sono ispirati alle mani tese dei soccorritori che assistono i naufraghi del Mediterraneo. Dopo aver fatto tappa a Parigi e Andorra, in queste settimane l’artista franco-svizzero si trova a Ginevra per realizzare i suoi enormi affreschi sul tappeto verde di Parc de La Grange e di Parc des Bastions. I dipinti (biodegradabili) raffigurano braccia e mani che si stringono, si tengono ben salde e si uniscono per andare «oltre i muri che separano gli esseri umani e li rinchiudono in spazi mentali e geografici». 
La catena è un simbolo potente in questo momento storico in cui gli artisti – tra cui di recente Banksy, Yoko Ono e Christoph Büchel –, affrontano il tema dei migranti. Guillaume Legros (classe 1989, in arte Saype) vive a Bulle e con le sue opere lascia una traccia evidente della sua poetica senza trascurare l’aspetto ecologico. Armato di pistola a spruzzo e vernice, con un drone che dall’alto veglia sul suo operato, Saype delinea giganteschi affreschi sul verde per lanciare messaggi e risvegliare le coscienze.

Da Parigi a Ginevra
Nel 2016, a Leysin, l’uomo che dipinge sui prati ha realizzato in meno di una settimana l’opera di 10mila m2 dal titolo Qu’est ce qu’un grand homme?, che raffigurava un signore meditabondo intento a fumare la pipa. Il punto di svolta nel suo percorso è stato l’affresco Messaggio dal futuro realizzato a Ginevra nel 2018, in un parco di fronte al palazzo dell’Onu, in omaggio a SOS Méditerranée in prima linea nel salvataggio dei migranti. Con l’intento di un maggiore impegno sociale nasce il progetto mondiale Beyond Walls che affronta il tema delle frontiere e dei rifugiati e decolla ufficialmente a Parigi in giugno. Saype ha lavorato 8 giorni ai piedi della Tour Eiffel, nei giardini pubblici di Champ de Mars dipingendo, su una superficie di 600 metri per 25 metri, braccia e mani unite in una catena umana (vedi galleria fotografica, ndr). 
La tappa parigina del progetto, a supporto della citata associazione umanitaria, ha rappresentato il primo passo del tour globale, iniziato nella Ville Lumière per «illuminare il resto del mondo» e proseguito ad Andorra in occasione della Biennale internazionale di land art. Ora la fiaccola di Beyond Walls passa a Ginevra (seguitelo live su https://www.saype-artiste.com/?lang=enhttp://www.air-production.ch/saype), dove la speranza si accende sul verde dei parchi urbani per raggiungere Berlino ad ottobre e in futuro Belfast, Londra, Dubai, Città del Capo e Buenos Aires.

TRA IL “DIRE” E LA “PACE”
Saype ha rivisitato l’arte di strada rendendola eco-friendly land art. L’uomo che dipinge sull’erba all’anagrafe si chiama Guillaume Legros, è nato nel 1989 a Belfort (Francia) e vive a Bulle (canton Friburgo). L’artista autodidatta proviene dal mondo dei graffiti, è appassionato di filosofia e nel suo lavoro affronta le sfide contemporanee della sua generazione.
La rivista Forbes lo ha inserito nel 2019 fra i trenta giovani «under 30» più influenti d’Europa nell’ambito della cultura. È noto per aver inventato una pittura biodegradabile al 100% che realizza accuratamente, con l’aiuto del suo team, con ingredienti naturali. Questo approccio intende rendere minimo l’impatto delle sue opere sull’ambiente. L’affresco, una volta finito, segue il ritmo della ricrescita dell’erba prima di scomparire completamente. 
Le opere temporanee e grandiose di Saype trasfigurano prati, colline e parchi, colpiscono l’occhio con immagini simboliche, lanciano messaggi e lasciano il segno. «Le nostre vite e azioni – ha osservato l’artista – sono tracce che ci lasciamo dietro in questo mondo e dobbiamo fare in modo che abbiano un significato». La sua tag è Saype e viene da say (dire) e pe, un’abbreviazione di peace (pace). Un incontro felice tra un atto originario di ribellione contro la società e un messaggio di ottimismo e di pace.

L’ATTO CREATIVO (IN IMMAGINI)

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