Domani è un altro giorno
Il nuovo anno è arrivato e gli obiettivi per i prossimi 12 mesi si sprecano. Non volete rendervi ridicoli? Chiamateli buoni propositi…
Di laRegione
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7 nella rubrica settimanale “La Ficcanaso”, numero disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.
Discuteremo ancora a lungo di George Soros nominato persona dell’anno dal Time. Spero poi in altre scomode rivelazioni del New York Times contro Facebook. Finito di leggere Moby Dick proseguirò con Guerra e Pace, anche perché l’Ulisse di Joyce mi ha appassionato a tal punto nelle settimane scorse che è impossibile scendere di livello.
È durato sei-sette righe redatte nell’italiano zoppicante di chi si avventura in terre ignote, il mio proposito di mostrarmi una persona seria nel 2019. Mi sono sforzata di non includere nella lista il proposito di smettere di alzarmi alle cinque di mattina nel tentativo di finire ciò che ho lasciato indietro il giorno precedente. Non ho neppure citato l’obiettivo «meno 10 kg» con cui ammorbo chi mi sta intorno da dieci anni. Ho cercato di rendermi presentabile ad un pubblico più ampio e maturo. Anche perché ho finalmente capito che le persone mature di propositi non ne fanno. Le persone, a questa età che è la mia, hanno raggiunto dei traguardi. Stanno bene con se stesse, qualcuno addirittura con il proprio corpo. C’è gente talmente sicura e appagata da fare numerosi figli. Le persone per bene non hanno propositi ma obiettivi. Nei propositi c’è sempre un retaggio strano, quasi superstizioso o addirittura religioso. Ti proponi di riuscire in qualcosa e fai di tutto per farcela, lasciando a Dio gli adempimenti. In Quaresima noi cresciuti col catechismo facciamo dei fioretti: somigliano a dei propositi e si infrangono con generosità. L’obiettivo, invece, è totalmente razionale, obbedisce a leggi certe. Perché, signora mia, funziona così senza bisogno di scomodare i santi: se non mangi, dimagrisci; se corri, sudi; se resisti, leggi qualunque cosa. Se non vuoi, non t’innamori.
Ebbene, il mio proposito per quest’anno è di farne ancora tanti, di propositi. Mi propongo di non piangere durante il cambio dell’armadio, di non sentirmi in colpa ogni sera, di risparmiare, di correre, di non posticipare le scadenze fino all’ultimo secondo disponibile, di imparare ad usare Excel, di contare i soldi, di smettere di pensare al parka di Saint Laurent che non ho comprato l’inverno scorso. Farò in modo che siano propositi e non obiettivi. In caso di insuccesso, è sempre meglio gridare contro il cielo che allo specchio.