Maledetta mezz’età (una festa in valle)

A un certo punto nella vita si è troppo vecchi per stare coi giovani, ma troppo giovani per andare a letto presto.

Di Lorenzo Erroi

Pubblichiamo l’editoriale apparso in Ticino7, allegato del sabato a laRegione

Primo d’agosto, alto Ticino, in cima a una valle che si dirama da un’altra valle che è a sua volta la laterale di una terza valle. Un posto da cui non passa quasi nessuno, insomma, e chi proprio passa cerca pace e silenzio. E invece.

Dal buio della serata festiva iniziano ad arrivare i bassi di un party che si direbbe parecchio riuscito: tunz, tunz. Le canzoni si avvicendano, immagino, ma dal mio letto non sento altro che quel colpo di martello, come se la valle stessa fosse diventata un immenso subwoofer: tunz, tunz. Pazienza, penso, tanto io dormo sempre. E invece (2).

Tunz, tunz. Mi giro e mi rigiro per ore, niente. Tunz. tunz. Mi viene voglia di andar su, staccare i cavi, fare un cazziatone a ’sti ragazzini che disturbano “la mia pubblica quiete” (cit.).

Ipotesi esclusa: non ho ancora quarant’anni, mi ricordo bene di quando facevo casino io e non ho alcuna intenzione di passare per un vecchio arnese che “ai miei tempi solo mazurka”. Tunz, tunz.

Seconda idea: prendo dal ‘caman’ – grottino – una cassa di birra e mi presento anch’io alla festa. Se non dormo, almeno mi diverto. E invece (3).

Lasciamo perdere. Passerei per uno di quei rimastoni che fanno i giovani a tutti i costi, o peggio ancora per un poliziotto in borghese (me li ricordo, quando si avvicinavano vestiti a mezzo tra i Duran Duran e Tomas Milian e cercavano di fregarti con un gergo improbabile: “Uella frate, ce l’hai uno spino?”). Patetico. Meglio se riaccendo il camino e mi metto a scrivere. Maledetta mezz’età.

Tunz, tunz.

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