Leggere e insegnare. Le Edizioni Svizzere per la Gioventù

È successo così: tempo fa abbiamo scritto un articolo sui fondi d’investimento ESG. La sigla ha invece sbloccato il ricordo di un lettore… ed eccoci qui

Di Red.Ticino7

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

I fondi d’investimento ESG – quelli giudicati sostenibili sul piano dell’ambiente (‘E’ per ‘environment’), sociale (la ‘S’) e gestionale (la ‘G’ sta per ‘governance’) – sono certo un argomento interessante e d’attualità. Ma vuoi mettere se poi si va a parlare di libri, bravi illustratori e ragazzi che leggono.

Le Edizioni Svizzere per la Gioventù sono impegnate sin dal 1931 ad avvicinare i bambini alla lettura attraverso la diffusione di fascicoletti illustrati d’una trentina di pagine. Al tempo – spiega il sito dell’associazione – “i romanzetti in formato di fascicoli che si vendevano allora nelle edicole, che raccontavano storie avventurose ed eroiche, erano amati dai ragazzi, ma per gli insegnanti rappresentavano letture riprovevoli. I fondatori decisero quindi di pubblicare storie per ragazzi nel formato dei fascicoli in serie tanto disdegnati, ma con soggetti ritenuti pedagogicamente validi”. “Giovare alla gioventù svizzera dal lato spirituale e fisico” è d’altronde uno dei propositi vergati ancora a inizio anni Sessanta sulla seconda di copertina di quei volumetti, la stessa sulla quale si legge che: “L’ESG rivolge un caldo invito perché si acquistino i suoi opuscoli per la gioventù, i quali stanno alla pari con quelli stranieri sotto ogni aspetto e coi quali si appoggiano i nostri scrittori e la nostra industria”.

‘Il nostro vinello’

Moralismo e sciovinismo? Piano. Il catalogo era già per molti versi eclettico e pregevole, e nel frattempo si è aperto al cambiamento dei tempi, mantenendo però intatto lo spirito pedagogico e l’accessibilità (nel 1931 un volume costava 20 centesimi ciascuno, e ancora oggi se ne possono acquistare per pochi franchi). Le edizioni ESG restano insomma un importante strumento per far crescere, un po’ alla volta, il focherello della passione alla lettura.
La collezione che ci ha fatto sfogliare il signor Giancarlo Maria Fontana contiene alcune perle. Per esempio i Sei racconti dinanzi al focolare che Francesco Chiesa – brillante fustigatore dei vizi ticinesi nelle sue Lettere iperboliche – dedicò agli studenti delle medie (“categoria: letture amene”), illustrato da Aldo Patocchi. Ci sono Piero Bianconi e Alberto Nessi, ma anche Il ponte di Rosa Clemente-Lepori, il cui insegnamento ai ragazzini di metà Novecento le procurerebbe oggi, se non una denuncia penale, di certo qualche rimprovero da parte dei soliti neopuritani: “La sede naturale del nostro vinello è il grotto”, si legge nell’istruttivo compendio di aneddoti e informazioni locali. E ancora, sugli anziani: “Vecchi, sì, ma intanto i padroni del grotto e del tino e del torchio e delle botti allineate sotto le volte e di ciò che nelle pance delle botti riposa sono ancora loro, sì o no? Rinfrancati da questi pensieri i vecchi prendono un piccolo trotto ardito…”. C’è anche La storia di un melo (1978), cambiato in ‘pelo’ da mano anonima di remoto Gian Burrasca. E poi quei titoli che saltano all’occhio soprattutto per la particolarità delle illustrazioni: è il caso d’un fascicolo dedicato nel 1971 a Vincenzo Vela, coi disegni di Piergiorgio Piffaretti e i testi di Mario Medici. Oppure de La grande avventura, apologo di Giovanni Bonalumi coi disegni di Livio Bernasconi. Senza dimenticare i vecchi albi da colorare (Per la mia arca di Noè; Aeroplani d’ieri e d’oggi).

Da Franscini a Joyce

Dalla selezione che abbiamo sottomano – variegata e ‘spalmata’ su vari decenni – si nota soprattutto la varietà: si spazia dalla vita di Stefano Franscini a quella delle formiche, dalla pesca all’economia poetica (Storia di un 5 centesimi), dall’energia atomica alla corsa alla luna, passando per i 650 anni di storia patria (“In tempi difficili questo ricordo è offerto alla gioventù ticinese”). E oggi? Anche oggi le ESG – con sede centrale a Zurigo e antenne in tutte le regioni linguistiche – continuano ad alimentare un ampio catalogo trilingue, coinvolgendo autori, grafici e altri professionisti sull’intero territorio nazionale. Le pubblicazioni in italiano sono quasi un centinaio, e gli argomenti spaziano dal cambiamento climatico (A mente fredda in un mondo che si scalda) a I castelli di Bellinzona, passando per favole e leggende che arrivano perfino a includere la firma di James Joyce (Il gatto e il Diavolo).
“Nonostante le difficoltà comuni alla stampa e all’editoria, la nostra attività continua a pieno regime e siamo in grado di pubblicare ogni anno diversi nuovi titoli”, ci spiega il responsabile per il coordinamento ESG in Ticino, Micha Dalcol: “Ci rivolgiamo prevalentemente alle scuole e il nostro scopo è quello di avviare alla lettura i bambini delle scuole elementari”. Un pubblico di soli bambini può sembrare ristretto, in realtà è estremamente variegato e richiede dunque una grande flessibilità nell’approccio comunicativo e tematico: “Tra un bimbo di sei anni e uno di dieci c’è un’enorme differenza in termini di capacità di lettura, dunque occorre lavorare su progetti differenziati. In ogni caso è essenziale prestare molta attenzione anche all’aspetto grafico. A prescindere dall’età, ci concentriamo tanto sulla qualità della lettura tout court quanto su quella delle immagini”, evidentemente rilevante per nativi digitali ben avvezzi alla dimensione multimediale.
Dalcol, grafico di mestiere, sa quanto sia “importante coinvolgere autori e illustratori in un disegno coerente, originale e inclusivo, che non subordini un aspetto all’altro”. In questo senso, il coinvolgimento di molti professionisti operanti in Ticino si completa grazie alla collaborazione con le altre aree linguistiche del Paese, “che permette anche di integrare sensibilità e modalità espressive diverse”.

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