Alla ricerca di piccoli tesori perduti

Quella moneta da due franchi caduta – senza che nemmeno te ne accorgessi – ha regalato un sorriso al signor Luigi. Anche lui è un cacciatore di ‘resti’…

Di Red.Ticino7

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Il mattino del “Day After” al Carnevale di Bellinzona è tutto uno smontare-gettare-pulire. Non sappiamo se esista, ma dopo 160 edizioni di bagordi in maschera, sarebbe ora di coniare un sostantivo in grado di riassumere quel mix di “odori” fatto di alcool, cibo di strada e tutto il resto di cui il centro della Capitale si riempie nei giorni della festa. Tra martelli, scope e idropulitrici, in Piazza Teatro un signore grassottello scandaglia i sanpietrini: no, non ha perso le chiavi dell’auto, sfida piuttosto la fortuna e cerca oggettini di valore, monete e (chissà) banconote che si sono perduti nella corsa sfrenata a birre volanti e prosecchini per tutti. Sposta cartacce e rifiuti con entrambi i piedi, pare sapere bene dove e come muoversi.
Alcune ore più tardi alla Stazione FFS di Bellinzona è già buio. Nel tunnel che porta ai binari una signora esce dalla macchina per le foto passaporto. Anche in questo caso gli scatti c’entrano poco, pare chiaro: sono le monete incautamente scordate il vero scopo dell’operazione. E infatti, dopo aver controllato con cura il dispositivo, la donna sulla sessantina butta un occhio anche agli sportellini di un paio di distributori di bevande e snack. Con ogni probabilità, in precedenza, avrà fatto visita pure ai distributori di biglietti al piano di sopra, tra i più gettonati dai cacciatori di resti, assieme ai parchimetri. Perché saremo pure un cantone di ceto medio ed eccellenze, ma per alcuni un paio di franchetti trovati per caso possono cambiare la giornata.

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