Radio e TV: la staffetta di Carla e Lara

“Scrivi più su di lei, mi raccomando!”. “Ma no, ma no, scrivi più su di lei!”. Vabbè, dai… intanto iniziamo a raccontarvi che c’è di nuovo alla RSI

Di laRegione

Abbiamo incontrato Carla Norghauer e Lara Montagna per farci raccontare cosa ci aspetta domani, prima nuova domenica del palinsesto radiotelevisivo, in quello che si annuncia allo stesso tempo come un passaggio del testimone e un inedito gioco di squadra; e basta vedere come si ‘lanciano’ a vicenda per capire che le premesse sono solidissime.

L’intenzione di entrambe è quella di continuare e aggiornare una programmazione domenicale fatta per “tenere compagnia”, come spiega ‘la Carlina’. Dunque territorio, memorie, musica e natura, in radio come alla tele. Lara prenderà il posto di Carla nella mattinata radiofonica – alle 10, subito dopo l’Ora della terra – con un contenitore che torna a chiamarsi La domenica popolare, titolo del primo format introdotto da Sergio Maspoli, storica voce radiofonica le cui prime ‘letture’ risalgono già al 1939. Dallo Stammtisch di Carla arrivano poi la natura itinerante del programma, lo spazio per la musica popolare e il momento bandistico con Elio Felice. Ci saranno nuovi giochi, ma anche il produttore Massimo Scampicchio, diventato in questi anni anche una sorta di spalla artistica (“c’è chi viene a trovarci durante le trasmissioni per scoprire se esiste davvero, quindi direi che lascio un buon corredo”, ride Carla). Tra le novità, Lara ci anticipa “l’osmosi con l’Ora della terra – che continuerò a presentare e che precede la Domenica – per quello che riguarda la componente agricola e i temi legati ad animali e natura (al sabato presenta anche La casa degli animali, ndr)”; inoltre “la collaborazione col Centro di dialettologia per uno spazio sulla nostra lingua e quella con il Vivaio forestale cantonale di Lattecaldo, dal quale porteremo a ogni puntata una piantina legata ai luoghi visitati di volta in volta”. Al contatto diretto con le valli si aggiunge l’apertura di tutti i canali di comunicazione, dal telefono a WhatsApp, e tornerà anche la possibilità di dediche musicali. Ma al centro di tutto resta la possibilità di raccontarsi, il microfono aperto sulle piccole e grandi storie che contribuiscono a tessere il vissuto del cantone. “La prima regola resta quella di fare un passo indietro e ascoltare gli altri”, dice Lara quasi all’unisono con Carla, che a sua volta aggiunge: “L’importante è accogliere la gente non a braccia conserte, ma aperte”.


© Loreta Daulte/RSI

Siamo fatti di storie

Quanto alla ‘Carlina’, dopo 11 anni e 469 puntate radiofoniche da domani ritorna in TV, dove aveva cominciato nel 1994 con ‘Bigio’ Biaggi, “quando la Lara era ancora una ragazzina, pensa!”. Le chiediamo se lo schermo le è mancato. Non cerca neanche di dissimularlo: “Sono una che saluta con la mano anche le telecamere di sicurezza che trovi nelle banche e nei supermercati, figurati tu”. Anche in questo caso tutto poggia su una certezza: “Siamo fatti di storie” , storie alle quali affidarsi per far vivere un momento di scambio e gioviale intimità. Aspettando Colombo, questo il nome del programma in partenza alle 12.45, prevede tre ore e mezzo di diretta. Un tour de force settimanale che schianterebbe qualsiasi presentatore ‘normale’, ma non certo un tipo tosto e pimpante come Carla Norghauer: “Partiremo dagli spunti del calendario – una ricorrenza, un santo, un avvenimento – per reinterpretarli in modo libero e un po’ pazzo. A San Patrizio per esempio avremo per ospiti i rappresentanti dei patriziati, chi si chiama Patrizio e qualche irlandese. La prima puntata invece ruoterà attorno ai Colombo, visto che dopo di noi torna il tenente: ormai è di moda il vintage, per quello Matteo (Pelli, ndr) ha chiamato me!”. E giù un’altra risata cristallina, accompagnata da quella di Lara. Neppure in questo caso mancheranno la musica dal vivo e gli inviati sul territorio: domani tocca allo scrittore Andrea Fazioli, peraltro valente ospite fisso di Ticino7 con le sue ‘Panchine’.

Il fattore sorpresa

Viene spontaneo chiedere a entrambe quale sia il ‘target’, detta meglio: il pubblico al quale ci si rivolge. “In realtà, un po’ a tutti”, spiega Carla: “Vogliamo fare compagnia a ognuno, al nonno come al nipote, che spesso proprio alla domenica si ritrovano insieme”. Il fascino è quello, inossidabile e sempre nuovo, di seguire volti e destini solo in apparenza comuni, ma che come dice Lara “rivelano sempre quel qualcosa che non ti aspettavi, che stupisce anche chi li presenta e fa venir voglia di starli a sentire per ore”. Tutte le domeniche, in radio e in tivù. “Prima tu?”. “No, prima tu”.

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