Terra elvetica, ultima dimora e luogo di pace

Thomas Mann, James Joyce, Paul Klee, Vladimir Nabokov, Hermann Hesse, Erich Maria Remarque, Patricia Highsmith… riposano tutti in cimiteri svizzeri

Di Alba Minadeo

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Sono molte le personalità internazionali sepolte in terra elvetica. Ecco le ragioni e le storie di alcune di queste collocazioni, a volte scelte, altre volte drammatiche, stravaganti o semplicemente casuali.

Uno dei luoghi da visitare di una città è il cimitero: riserva spesso delle sorprese come, ad esempio, la scoperta della tomba di un personaggio famoso straniero. Si tiene conto del posto di nascita, meno di quello della morte. Eppure a volte si sceglie di morire là dove si vuole tornare. Dunque un luogo non vale l’altro. Diverse persone illustri hanno scelto la Svizzera come loro ultima dimora, a cominciare da Thomas Mann, che scrisse: “Voglio essere sepolto in Svizzera”. Le spoglie dello scrittore tedesco, nato nel 1875, riposano nel cimitero di Kilchberg, vicino a Zurigo. Quando Hitler prese il potere nel 1933, Mann si trasferì nel nostro Paese, a Küsnacht: una delle sue nonne era elvetica. Nel 1938, emigrò negli Stati Uniti, ma nel 1952 ritornò in Svizzera, dove spirò nel 1955.


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Thomas Mann

Sempre dalla Germania proveniva Georg Büchner (1813-1837), scrittore e drammaturgo, che a Zurigo lavorò al suo Woyzeck e vi morì a soli ventiquattro anni, di febbre tifoide. È sepolto sul rilievo Germaniahügel, accanto alla funicolare di Rigiblick. Anche Elias Canetti (1905-1994), bulgaro, Nobel per la letteratura 1981, è stato tumulato a Zurigo nel cimitero di Fluntern, accanto alla tomba di James Joyce.

Dal Liffey alla Limmat… e ritorno?

Altre persone furono destinate dalla sorte a essere seppellite in Svizzera, come James Joyce (1882-1941), che qui morì a 58 anni, a seguito di un intervento chirurgico per un’ulcera perforata. La Repubblica d’Irlanda si oppose al desiderio dell’autore di Gente di Dublino di essere sepolto dove scorre il Liffey. Solo nel 2022, per il centenario dell’uscita dell’Ulisse, il Municipio di Dublino fece la richiesta di riavere i resti del grande scrittore, dando luogo a una controversia con la Città della Limmat, soprannominata “La battaglia delle ossa”.


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La tomba di James Joyce

Secondo la Zurich James Joyce Foundation non ci sono prove del fatto che lo scrittore volesse essere sepolto lì, visto che non prese la cittadinanza irlandese quando avrebbe potuto. Una cosa è certa: una volta Joyce disse “When I die, Dublin will be written in my heart” (Quando morirò, Dublino sarà scritta nel mio cuore). Anche la moglie Nora Barnacle, il figlio Giorgio con la seconda moglie Asta Osterwalder e il nipote Stephen vi sono sepolti. Nel giugno 2023, vicino alla tomba è stata posta una lapide con la poesia A Flower Given to my Daughter, che Joyce scrisse per sua figlia Lucia.

Altri svizzeri adottivi

L’artista tedesco Paul Klee nacque in Svizzera nel 1879. Studiò e visse in Germania finché i nazionalsocialisti vinsero le elezioni ed emigrò con la moglie a Berna. Morì nel 1940 in Ticino: giace nel cimitero di Schosshalde a Ostermundigen.


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Paul Klee

Lo scrittore Vladimir Nabokov, autore di Lolita, nato nel 1899 a San Pietroburgo, dal 1959 visse a Montreux, dove morì e fu sepolto nel 1977.


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Vladimir Nabokov

Giovanni Calvino (1509-1564), umanista e teologo francese, venne inumato in una tomba anonima, in modo che le sue spoglie non potessero essere oggetto di culto. Balthus o Balthasar Klossowski, nato a Parigi nel 1908, trascorse buona parte della sua vita, assieme alla moglie Setsuko, a Rossinière, nelle Prealpi vodesi, dove morì e fu sepolto a 93 anni, nel 2001.


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Balthasar Klossowski

L’artista Ernst Ludwig Kirchner, nato nel 1880 in Germania, si trasferì a Davos nel 1915 per farsi curare da un esaurimento nervoso e nel 1938 si tolse la vita. Il suo corpo venne accolto nel cimitero Waldfriedhof. Carl Zuckmayer (1896-1977) scrittore, drammaturgo e sceneggiatore tedesco, visse a Visp e riposa a Saas-Fee.


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Carl Zuckmayer

La Spoon River ticinese

L’autore di Siddharta, il premio Nobel Hermann Hesse, nato nel 1877 in Germania, si trasferì con la famiglia a Berna e nel 1919 in Ticino, a Montagnola, dove ebbe la sua residenza per quarant’anni. Morì nel 1962 e fu sepolto nel cimitero di Gentilino, in cui c’è anche la tomba di Emmy Ball-Hennings, scrittrice, cabarettista e dadaista tedesca (1885-1948), la cui ultima dimora fu Sorengo. Sempre a Montagnola soggiornò e morì Friedrich Pollock (1894-1970), sociologo e filosofo tedesco, le cui ceneri sono nel cimitero ebraico di Berna.


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Hermann Hesse

Erich Maria Remarque, scrittore e pacifista tedesco nato nel 1898 in Germania, scrisse il romanzo Niente di nuovo sul fronte occidentale. All’inizio del regime nazista, anch’egli emigrò in Svizzera. Trascorse gli ultimi decenni della sua vita in Ticino, dove è sepolto, nel cimitero di Ronco sopra Ascona.


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Erich Maria Remarque

Patricia Highsmith (1921-1995), nota per i suoi romanzi polizieschi psicologici, nel 1981 si trasferì a Tegna, scelto anche come finale della sua vita.


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Patricia Highsmith

Rituali

Il compleanno di Bakunin

La tomba dell’anarchico russo è la più visitata del cimitero di Bremgarten, a Berna. Vissuto per molti anni in Svizzera, Michail Aleksandrovich Bakunin (1814-1876) riceve spesso la visita dei suoi sostenitori, provenienti da ogni parte del mondo, che depongono un fiore o accendono una candela.


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Bakunin fotografato da Nadar

Dal 1964, il pubblicitario Paul Gredinger, dell’agenzia GGK, ha pagato i costi per la cura della tomba di Bakunin e dopo la sua morte, nel 2013, è stato creato l’Ordine dei Cavalieri della Tomba di Bakunin, per cui ognuno dei membri, a turno, si impegna a pagare i 250 franchi necessari per la manutenzione. Dallo scrittore Matto Kämpf agli esponenti del Cabaret Voltaire di Zurigo, fondato da Hugo Ball, fino al regista Paul Riniker, ogni anno, il 30 maggio vi si riuniscono artisti di ispirazione anarchica e dadaisti. Dopo aver bevuto uno shottino di vodka a testa, viene appoggiata una nuova bottiglia dietro la lapide di Bakunin, per l’anno seguente. Poi tutti i presenti cantano L’herbe tendre del cantautore anarchico Serge Gainsbourg e si leggono vari aforismi bakuniniani, finendo con l’epitaffio creato dall’artista Daniel Garbade: “Chi non osa l’impossibile / non raggiungerà mai il possibile”.

Nello stesso cimitero di Bremgarten si trova una serie di tombe di uomini illustri: da Friedrich Traugott Wahlen a Theodor Kocher, da Robert Grimm al pilota automobilistico nordirlandese Hugh Caulfield Hamilton, morto nel 1934 al Gran Premio Svizzero. Ma nessuno di essi riceve la stessa attenzione.

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