Il ritmo dei robot (prima dell’Intelligenza Artificiale)
Alla fine degli anni Novanta la scena elettronica è in grande fermento. E tra derive pop e suoni per sottoculture post-rave, le sorprese non mancano
Di Giancarlo Fornasier
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
SUONI & RUMORI
Add N To (X) – Avant Hard (1999)
“Questa non è elettronica, esattamente come i Led Zeppelin non erano blues. I tre scoprono una nuova dimensione dell’elettronica, più aspra e più profonda, esattamente come i Led Zeppelin avevano scoperto una nuova dimensione, più aspra e più profonda, del blues. Loro hanno scoperto l’‘hard elettronica’ esattamente come i Led Zeppelin avevano scoperto l’‘hard rock’”.
Così scriveva il critico musicale Piero Scaruffi – l’autore dei sei monumentali volumi sulla Storia del rock per l’editore Arcana – all’uscita Vero Electronics (1995) e On the Wires of Our Nerves (1998), i primi lavori estesi degli Add N To (X) apparsi per la Mute Records. Terzetto formatosi a Londra e dedito a tastiere analogiche, vocoder e drum machine (in seguito arriveranno anche le vere batterie), su ritmi a volte baroccamente colorati (ma intrisi di rumori) costruiscono ambientazioni nerissime animate da robot fuori controllo, con “squilli, brevi suoni intermittenti, scricchiolii e grida acute” (cit. sempre Scaruffi) a fare da sottofondo. I brani del trio profumano di un futuro rétro, una sorta di colonna sonora elettro-punk; impossibile a questo punto non citare – tra le numerosissime influenze dirette e indirette – quel prezioso pentolone ribollente che è stata la musica tedesca degli anni Settanta (dai Kraftwerk agli Amon Düül), ma anche i Tangerine Dream, i maestri Cabaret Voltaire e i Clock DVA, i newyorchesi Suicide (imperdibile il primo omonimo capolavoro del 1977) e i “demenziali” (e geniali) Devo. La ricetta sonica viene resa meno ostica, più “rilassante”, nel terzo doppio vinile Avant Hard, dove spiccano tracce come la fruibilissima (a modo suo) ‘Revenge Of The Black Regent’ (già singolo dalla grafica ricercata) e ‘Metal Fingers In My Body’, narrazione di un rapporto sessuale tra una giovane donna e una macchina (che alla fine esploderà…). ‘Oh Yeah Oh No’ invece riconduce a certe sperimentazioni vocali quasi jazz degli Stereolab, mentre i 10 minuti ‘Machine Is Bored With Loved’ inghiotte il mondo intero un enorme nulla sonoro, ma infantilmente dolciastro (con tanto di vocalizzi iniziali alla Morricone).
“Ciò che rende unici gli Add N To (X) è il vortice dei sintetizzatori che infuria, stratificato, sopra il drumming violento” (cit. Scaruffi); senza dubbio degne di nota diventano così anche la serrata cavalcata di ‘FYUZ’ (spezzata da improvvise distorsioni) e ‘Buckminster Fuller’, brano d’assalto che mostra come i nostri amici abbiano ben assimilato le ricerche dei già citati Cabaret Voltaire e il tribalismo viscerale e psicotico dei Can. Presentatisi in splendida forma all’inizio del 2001 per registrare una Peel Session alla BBC (la seconda dopo quella del novembre 1999), ad Avant Hard seguiranno Add Insult To Injury (2001) e Loud Like Nature (2002). Il gruppo si scioglierà nel 2003, originando altri progetti e formazioni.