L’uomo parassita in un mondo sempre più caldo

Scriveva Plinio Martini: “Il nostro è un maledetto paese che d’estate ti rompe le giunture e d’inverno ti lascia con le mani in mano”. 50 anni fa, però

Di Red.Ticino7

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Per cogliere la complessità e le conseguenze locali di ciò che genericamente viene indicato come ‘il cambiamento climatico’, basta visitare il portale della Confederazione e leggere il contributo Organismi nocivi invasivi e cambiamenti climatici: aumento dell’idoneità climatica e della disponibilità di piante ospiti, elaborato dal National Centre for Climat Services (NCCS). In pratica si spiega, tra le altre cose, come se da una parte l’instaurarsi in Svizzera di climi più caldi permette all’agricoltura la coltivazione di nuove piante, queste presenze vegetali aumentano il rischio dell’arrivo “di nuovi insetti nocivi”. Tra i parametri osservati con attenzione (in particolare a medio-lungo termine) vi è la soglia degli ‘zero gradi’ a cui solitamente si scende nei mesi freddi: “(…) Soprattutto nelle regioni più basse come l’Altopiano e il Ticino, le temperature saranno superiori alla soglia degli 0 °C. Ciò significa che in queste regioni potranno insediarsi nuovi insetti nocivi e che ci si deve quindi attendere un rapido aumento della pressione dei parassiti”. Se anche voi siete tra coloro che hanno dovuto convivere da fine maggio a novembre inoltrato con zanzare tigre, vespe giganti, moscerini e altri insettini – temibili zecche incluse, ‘bestie’ a cui vi rimandiamo nelle prossime pagine –, mettetevi il cuore in pace: salvo improvvise e improbabili nuove piccole glaciazioni, anche i fondovalle del nostro cantone sono destinati a diventare spiagge mediterranee (le famose ‘Maldive’, si sa, già non ci mancano).
Per ulteriori aggiornamenti, mercoledì 16 novembre a Bienne si terra il 5° Forum annuale NCCS. Speriamo bene.

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