Vasco Viviani: da operatore sociale a produttore indipendente

Cos’hanno in comune ‘Old Bicycle Records’, ‘Eeee’ e il centro ‘la Sosta’ di pro Senectute a Massagno?

Di laRegione

Incrociandolo nel suo ufficio a Massagno, o all’ingresso delle cucine del Centro diurno «La Sosta» di Pro Senectute – del quale è da alcuni anni coordinatore – potrebbe sembrare una sorta di nostromo alla guida di un’insolita imbarcazione: il berretto perennemente calcato in capo; la barba piratescamente incolta; le maniche della camicia, di regola, rimboccate oltre i gomiti. «Questa è la sola attività che avrei potuto fare», risponde se gli si chiede cosa lo abbia portato lì, a lavorare in quel ramo delle pratiche sociali rivolto ad anziani alle prese con le proprie difficoltà.

Il grande sogno

Ma Vasco Viviani ha un percorso particolare, per nulla appiattito su un’unica dimensione. La sua storia inizia nel Mendrisiotto, quando, con il fratello e altri amici, dà vita alla sua prima etichetta indipendente; sì perché, fra le altre cose, Vasco ancora oggi produce musica. Era la seconda metà degli anni Novanta allora, e Luca Viviani, di punto in bianco, cominciò «a manipolare suoni non sapendo ancora suonare: prendendo un banjo, una chitarra e una fisarmonica senza nozioni, ma con gusto, passione e pazienza». Da questo impulso assolutamente genuino nacquero quindi due dischi (a nome Soft Black Star) di cui Vasco, con Alfio Mazzei come terzo vertice, curò il «dietro le quinte».

La seconda tappa fu l’apertura di un negozio di dischi in quel di Chiasso, dove, dice Vasco, «si realizzò un sogno professionale mai ripetutosi»; infatti, dopo alcuni anni dedicati alla promozione e alla divulgazione della cultura musicale più ricercata, l’attività dovette arrestarsi di fronte ad alcune difficoltà; la scomparsa dei negozi di dischi è purtroppo da tempo un fenomeno largamente diffuso. Da questo periodo di incertezza venne quindi l’idea e il desiderio di formarsi come operatore sociale, ma senza mettere da parte quanto fatto fino ad allora; anzi, cercando, al di là di tutto, altri modi per portare avanti da un lato un modus operandi rivolto alle esigenze degli altri, dall’altro il desiderio di aiutare concretamente chi realizza un’opera d’arte.

Fermiamoci…

Oggi Vasco, come già accennato, è responsabile del Centro diurno socio-assistenziale «La Sosta» a Massagno. Al contempo, dopo aver curato rassegne ed eventi assolutamente underground (nonché una trentina di uscite discografiche sotto il marchio di Old Bicycle Records), ora con la sua nuova etichetta, la EEEE (Edizioni etiche ed estetiche) si limita a produrre un’opera all’anno; un’opera che, «anche se avrà una minima circolazione, anche se venderà poco, proprio perché di qualità merita di essere realizzata». Ed i prodotti di Vasco sono preziosi oggetti di artigianato dietro i quali si intuisce il mondo di chi, con cura oggi inusuale, sceglie di pensare la cultura a misura delle persone, e non del bieco mercato: si tratta infatti di musicassette vecchio stile finemente confezionate, o di dischi in vinile, di libri e altro ancora.

Anche sul suo attuale posto di lavoro, dove tra il bar, il salone e i luoghi delle attività, Vasco gestisce tutto con uno spirito che pare attingere ai migliori esempi delle realtà dell’autogestione, dapprincipio ha cercato di proporre l’ascolto della sua musica con esiti spesso memorabili: «sentire un signore ottantenne chiedere, durante un pezzo sperimentale eseguito dal vivo, ‘ma stanno cercando di tirare giù l’intonaco dai muri?’ è davvero indimenticabile». Contemporaneamente ha voluto avvicinarsi al mondo sonoro al quale gli utenti del centro sono legati, cioè quello della musica popolare ticinese e dei suoi curiosi personaggi.

Uno spazio aperto

Quando si domanda a Vasco quali sono i progetti futuri a «La Sosta», dice che vorrebbe sempre più coinvolgere le realtà che gravitano nella zona di Massagno, perché solo il confronto con l’altro ti fa capire se «quel che fai sta funzionando»: c’è l’idea di rivolgersi all’archivio delle donne, alla banda locale e di continuare un processo di attività integrata coi bambini che ha avuto una sua prima tappa nel 2018. Pensare, insomma, il Centro diurno come un luogo aperto a tutti, dove possono affacciarsi gli utenti così come gli abitanti della zona.

Per quanto concerne le pubblicazioni, invece, a parte un ipotetico libro fotografico e uno di poesia che forse vedranno la luce, per il 2019 Vasco al momento non si sbilancia: ma di certo sarà qualcosa di unico e sinceramente controcorrente.

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Il Personaggio

Nato a Mendrisio nel 1979, dopo aver gestito un negozio di dischi a Chiasso Vasco Viviani si è formato alla SUPSI come operatore sociale. Al contempo ha portato avanti una particolare attività di produttore indipendente con  le etichette discografiche Old Bicycle Records e  EEEE (Edizioni etiche ed estetiche). Oggi Vasco, che ha accumulato esperienze all’interno di realtà quali la Fondazione Diamante e il Foyer Casa di Pictor, gestisce il Centro diurno «La sosta» di Pro Senectute a Massagno; per quel che riguarda la musica, invece, si limita a realizzare un’opera all’anno. 

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