Quel legame tra uso dei social, personalità e depressione

Non sono il male del mondo e sono a volte utilissime, ma non vi è dubbio che le piattaforme di socializzazione mostrino troppo sovente aspetti inquietanti

Di Red.Ticino7

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

L’enorme potere e il livello di penetrazione dei social media nella nostra esistenza inizia a mostrare, per chi avesse ancora qualche dubbio, i suoi lati meno edificanti (in particolare nell’uso quotidiano, che diventa facilmente abuso e dipendenza). Un contributo che apparirà nella prossima uscita del Journal of Affective Disorders Reports (vol. 10, dicembre 2022) presenta le conclusioni di uno studio condotto su 978 individui tra i 18 e i 30 anni, e il responso è immaginabile: sia che i giovani adulti abbiano una personalità più o meno aperta, introversa, coscienziosa o tendenzialmente nevrotica, l’uso dei social viene associato allo sviluppo di lati depressivi. Questo sarebbe soprattutto da ricondurre ai meccanismi e alle modalità d’interazione che dominano online: “Un confronto sociale problematico può aumentare i sentimenti negativi di se stessi e degli altri, il che potrebbe spiegare come il rischio di depressione aumenti con un maggiore utilizzo dei social media”, si legge nel rapporto. “Connettersi virtualmente con le persone può aumentare il rischio di problemi di comunicazione o di percezione errata che porta a difficoltà relazionali e al potenziale rischio di problemi di salute mentale”, afferma Ranae A. Merrill, una delle ricercatrici.
In un numero di Ticino7 nel quale scriviamo di come oggi proprio la salute mentale e la cura dei disturbi passino anche dagli smartphone e da applicazioni (sovente) poco professionali e ‘riservate’, il cortocircuito pare essere servito.

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