2001: vent’anni da ‘Origin of Symmetry’ dei Muse
Eclettico, estroverso, originale. Meno radiofonico di quello che seguì, è un album fondamentale per capire la musica del gruppo e rileggere i vagiti musicali del nuovo millennio
Di Jacopo Scarinci
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione
Se si soffre di vertigini bisogna stare lontani da questo disco. Ma proprio alla larga. Non è un album, è un ottovolante il secondo (e ultimo a questi livelli siderali) lavoro della band capitanata da Matthew Bellamy. È un continuo accelerare verso orizzonti affrescati con una buona dose di autocompiacimento e un malcelato occhiolino e frenare con assoli di pianoforte e momenti più tranquilli che fanno solo aspettare l’impennata seguente. La chitarra perennemente distorta crea da sola una buona metà del suono (“Bliss”), la batteria è picchiata con una dolcissima violenza tale da far diventare chiunque protagonista di una air band (“Hyper Music”), arriva il primo inno da stadio (“Plug in Baby”) come anche quello che non sono più riusciti a fare negli anni seguenti (“Citizen Erased”). E in un disco sbruffone, alternative ma progressive, di rock duro e puro e di melodie sognanti, non poteva mancare la dichiarazione d’amore sfrontata della cover di “Feeling Good” di Nina Simone a rendere completo il viaggio verso un universo che, salvo alcuni sprazzi, i Muse non riusciranno più ad affrescare.
FORMAZIONE
Matthew Bellamy – voce, chitarra, pianoforte
Chris Wolstenholme – basso, voce, armonica
Dominic Howard – batteria, percussioni, cori
DISCOGRAFIA
Album in studio
1999 – Showbiz
2001 – Origin of Symmetry
2003 – Absolution
2006 – Black Holes and Revelations
2009 – The Resistance
2012 – The 2nd Law
2015 – Drones
2018 – Simulation Theory
Album dal vivo
2008 – HAARP
2013 – Live at Rome Olympic Stadium
Raccolte
2002 – Hullabaloo Soundtrack
2019 – Origin of Muse
Filmografia
Muse – Il concerto allo Stadio Olimpico di Roma (2013)
Muse – Drones World Tour (2018)
Muse – Simulation Theory (2020)