L’acqua e altre gocce di civiltà

‘Lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque’, si legge nella Genesi: e quando lʼacqua non cʼè?

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione. 

La Legge di Liebig o Legge del minimo è un principio di agronomia sviluppato nel 1828 da Carl Sprengel e reso popolare da Justus von Liebig, si legge in Wikipedia. Essa afferma che la crescita di una società non sarebbe “controllata dalla somma delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa”. Dall’ambito strettamente agricolo, nei decenni la legge trovò conferme in biologia e nelle complesse dinamiche degli ecosistemi. Per chi si interessa di letteratura e fantascienza, il concetto ha anche un titolo e un autore: Dune, romanzo del 1965 di Frank Herbert che (fortunatamente) era e rimane ben altra cosa rispetto alle stentate trasposizioni cinematografiche prodotte nei decenni a seguire. L’acqua è infatti la grande protagonista del primo libro (poi ne seguiranno altri), non per la sua presenza ma, appunto, per la disperata e drammatica scarsità. Non è un caso che Dune sia nato in seguito all’interesse di Herbert per la desertificazione e le usanze dei popoli che vivevano – e ancora oggi vivono, sempre più numerosi – nei luoghi dove l’acqua non c’è o non viene resa disponibile. Una mancanza che nel romanzo spinge a violenze e guerre per la sopravvivenza. E un tema la cui attualità è confermata nelle prossime pagine (e non è fantascienza). 

 

 

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