Scuola: dedicato agli allievi ‘pigri’

Gli istituti riaprono e con loro anche i libri di testo. Ma voi di studiare non ne avete voglia… Ecco alcune strategie per evitare il peggio

Di laRegione

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

La cosa peggiore quando si studia è sentirsi costretti a passare ore davanti ai libri per poi ottenere risultati modesti. Alla lunga ci si sente frustrati, ma prima di gettare la spugna si può provare ad approcciare lo studio in maniera diversa come suggerisce il libro Guida allo studio per pigri (Feltrinelli, 2019) di Iris e Felicitas Komarek, madre e figlia. 
Una via che passa prima di tutto da una semplice constatazione: non siamo tutti studenti uguali e non abbiamo tutti gli stessi ritmi e la stessa resistenza. Certo, se non riusciamo a stare cinque ore incollati davanti ai libri siamo sicuramente dei pigri rispetto al classico secchione. Ma pigro non significa necessariamente «lazzarone». Possiamo definirci piuttosto come «studenti minimalisti», che possono anche essere molto produttivi ed efficienti perché mirano ad ottenere il risultato con il minimo sforzo. L’importante è essere consapevoli di questa predisposizione, non viverla con un senso di colpa e non agognare l’impossibile, cioè il massimo dei voti.
Uno studente minimalista di successo si distingue però dal classico lazzarone perché possiede alcune consapevolezze. Prima di tutto sa che se la propria capacità di stare sui libri è di due ore, in quei centoventi minuti bisogna dare il massimo. Si deve essere concentrati su quello che si sta facendo e avere la capacità di isolarsi dal mondo e dalle persone. 

Tempi, dieta e astuzia
Il minimalista di successo quindi gestisce bene il suo tempo e sa distinguere tra tempo di lavoro e relax. E gestisce bene anche la sua alimentazione perché dopo due mega hamburger con patatine la palpebra cala naturalmente. Nelle ore di studio meglio stare leggeri e puntare su cibi che aiutano a concentrarsi: semi di zucca, arachidi, mandorle e carote e magari del te nero o verde per bere. Il minimalista di successo è poi contemporaneamente saggio e furbo. Saggio perché è consapevole che non può studiare tutto riga per riga, ma deve saper discernere le cose importanti da quelle che lo sono meno. Per questo ha la furbizia di ascoltare in classe. Nei venti minuti della spiegazione dell’insegnante o del prof vi è il distillato di quello che si deve apprendere. Insomma, meno di mezz’ora a scuola fa risparmiare ore a casa. Inoltre, il «pigro di successo» comprende l’importanza di non fare tirate a studiare fino a notte fonda e conosce il valore terapeutico del sonno per lo studio. Mentre si dorme il nostro cervello elabora le informazioni acquisite e quindi un sonno lungo non è certo tempo buttato via. 
Insomma, il minimalista è nello studio un velocista e non lo si può paragonare a un maratoneta. Però, col tempo, se il pigro inizia a carburare, acquisisce pure resistenza. Così le due ore possono diventare tre e forse più, anche perché i buoni voti sono sempre un eccellente incentivo a fare di più!

STUDIO: SETTE STRATEGIE VINCENTI
Schematizzare
Riassunti, schemini, mappe, sottolineature con colori diversi sono tutti modi per memorizzare. Ognuno deve però trovare quello più adatto
a sé stesso. Niente regole ossessive, quindi!

Luogo ideale
Le proprie camera e scrivania non sono per forza l’Eden dello studio. Ci vuole fantasia anche per la «location», e quando avete trovato quella che fa per voi…

Ascoltare a scuola
A lezione si apprendono già le linee guida di quanto studiare poi a casa. Stare attenti significa essere furbi e saggi.

Ad alta voce
Ripetere davanti a un compagno, a un genitore (oppure di fronte al muro di casa se siete soli) aiuta a capire quanto abbiamo appreso.

Fare associazioni
Se si collega quanto si sta studiando a esempi concreti, a un personaggio, a un luogo, a una situazione diventa più semplice memorizzare.

Pause 
Ogni tanto lo studio può essere interrotto per qualche minuto dedicandosi totalmente ad altro. L’importante è che ci sia una separazione netta tra quando si studia e quando ci si svaga.

Mantenere la calma
Farsi prendere dall’ansia non aiuta a migliorare il nostro studio. Meglio farsi una passeggiata e poi riprendere… senza pretendere di essere quello che non siamo, cioè dei secchioni.

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