Còsagach, comodi di felicità

Alla scoperta della filosofia scozzese dello “stare bene e al riparo davanti a un camino”, l’ultima tendenza per l’autunno-inverno.

Di Alba Minadeo

Felicità è un cucciolo caldo, (…) è stare a letto mentre fuori piove, (…) sono un pollice e una coperta“, scriveva Charles Schulz, l’autore dei Peanuts. È un po’ questo il significato del nuovo stile di vita della felicità che arriva dal Nord Europa. 
Còsagach è una vecchia parola gaelica che esprime la sensazione di benessere e protezione, e il suo significato originario ha a che vedere con il muschio. Visit Scotland, l’ente del turismo scozzese, ha rispolverato questo termine arcaico per proporre soggiorni in luoghi di comfort e relax, in baite o castelli accoglienti, e allontanarsi da tutto. Il Paese dello scottish mist (la nebbia scozzese), dei potenti paesaggi marini, degli ampi spazi aperti e degli affollati pub sembra il luogo ideale per rinfocolare il desiderio di serenità e gioia, soprattutto quando il tempo si fa aspro e feroce, le tempeste infuriano e le onde si infrangono contro le rocce: non c’è niente di più bello che stare rannicchiati al riparo sotto una soffice coperta davanti al fuoco, con un buon libro e una tazza calda in mano, tendendo l’orecchio al vento e ai cambiamenti di umore del tempo.

Filosofia trasversale
Il Còsagach è uno stile di vita che suggerisce un’idea di felicità semplice, alla portata di tutti, che ha il significato di abbracciare il fuori dal dentro. E che ha influenzato anche il design di interni, attraverso texture e tonalità naturali, coperte comode e camini tecnologici, che garantiscono una combustione ecologica e funzionale al riscaldamento. Per esempio un camino a gas, facile da utilizzare e rapido da accendere e spegnere, che non necessita né di legna né di pulizia.
Fondamentale per il Còsagach è la tazza per il caffè americano o le tisane (mug), che si può trovare ormai in infiniti motivi grafici. Poi occorre il bollitore elettrico e, anche qui, c’è di che sbizzarrirsi per forma e colori. Altro elemento imprescindibile è la copertina di lana (vietata quella in pile), come i plaid di una nota azienda di Zurigo, disegnati da artisti diversi e tessuti in Baby Alpaca, lana e cotone. Per un Còsagach ineccepibile, è importante accendere una candela di cera d’api, che ci trasporta nella calda atmosfera dell’estate, o una tea-light sotto un diffusore di benefici oli essenziali alla cannella o agli agrumi. Il calore della fiamma è presente anche nello speaker bluetooth «Pelty», in legno e ceramica, che si alimenta col fuoco, permettendo magicamente la riproduzione della musica. Ultimo, ma non ultimo, per ricreare lo stile Còsagach occorre l’oggetto più utile e antico di tutti, quello delle nostre nonne: la boule dell’acqua calda, meglio ancora se rivestita con un pullover dolcevita in lana, fatto su misura con le proprie mani sferruzzando davanti al camino.

ALTRE SETTE PAROLE “FELICI”
Lagom
Termine svedese, si dice lar-gum e significa «né troppo, né troppo poco». È un modo di vivere bene, con moderazione, e insegna a portare l’aria aperta in casa, con le piante e un arredo di colori naturali. Ne abbiamo parlato in Ticino7 n. 40/2018.

Hygge
Parola danese che si pronuncia hoo-gah. È l’arte di creare intimità e vivere di cose semplici, in puro mood scandinavo. Basta un’atmosfera calda per godersi le gioie della vita, in compagnia dei buoni amici. 

Niksen
Familiare a chi mastica l’olandese, è un rilassamento mentale. Il «dolce far nulla» si traduce nel guardare fuori dalla finestra, rimanere in contemplazione, ascoltare
la musica a letto o passare il fine settimana senza tecnologia (Ticino7 n. 27/2019).

Gezelligheid
Anche questa è una parola olandese, si legge heh-sell-ich. È un insieme di semplici piaceri e comodità, per vivere felici e rilassati. Una casa è gezellig quando ci sono oggetti di seconda mano e un bel mazzo di fiori nel vaso. 

Ikigai
Termine giapponese, significa «ragion d’essere», trovare uno scopo nella vita e perseguirlo, un motivo in più per alzarsi la mattina. Vuol dire immergersi nel flusso delle cose: è il contrario di rallentare. 

Wabi-sabi
Altra parola giapponese, si traduce in uno spazio semplice, lindo, discreto, modesto. È la filosofia del trovare bellezza e autenticità nell’imperfezione. I vecchi oggetti riparati ad arte simboleggiano lo scorrere del tempo.

Shinrin-yogu
Anche questo vocabolo giunge dal Giappone: significa «trarre beneficio dall’atmosfera della foresta» o «bagno nella foresta». Indica un peculiare approccio della medicina giapponese per curare corpo e mente, in armonia con la natura (Ticino7 n. 50/2018).

 

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