Le vere signore viaggiano (eccome!)

Nella storia, le donne hanno sempre intrapreso viaggi alla scoperta di culture diverse e, oggi, le ‘female solo traveller’ continuano a girare il mondo…
Di Rachele Spinedi
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Dalla lettura di un libriccino che antologizza una serie di scritti di dame del XIX secolo, trovato quasi per caso in libreria, passando per un viaggio in Egitto e uno in Marocco, proponiamo una riflessione sulle donne che intraprendono viaggi in solitaria. Questa categoria turistica conta sempre più persone che sono alla ricerca soprattutto di pezzi di sé.
Il viaggio è spesso stato un’attività riservata agli uomini, tra i quali si ricordano Marco Polo, Charles Darwin, Bruce Chatwin e tanti altri. Ma ora si sta delineando una nuova tendenza: le donne hanno scoperto il piacere del viaggio. E in solitaria.
Un pomeriggio mi ritrovo in libreria a rovistare tra alcuni libri e mi salta all’occhio un libriccino rosa, Le vere signore non viaggiano. Il titolo, certamente ironico e provocatorio, è contraddetto dall’immagine di copertina che ritrae una dama solitaria, con soltanto tre bauli accanto. Il suo aspetto è sicuro, è decisa a partire e sembra pronta a imbarcarsi su un piroscafo o a salire su un treno a vapore. Il libro è un’antologia di scritti di donne ottocentesche che hanno viaggiato nei quattro angoli del mondo, solitamente accompagnando i propri mariti. Tra queste, però figura anche Louisa Jebb, che “all’inizio del Novecento decise di attraversare con un’amica l’impero turco a cavallo”. I loro resoconti testimoniano un’attenta osservazione dei luoghi visitati, dei rapporti instaurati, di usi e costumi e delle esperienze personali.
La copertina del libriccino edito da Archinto
Quando ero in Egitto
Questo libretto è entrato nella mia vita in un periodo di limbo, a metà tra l’università, dove tra l’altro ho studiato islamistica, e l’entrata nel mondo del lavoro, un periodo caratterizzato soprattutto da diversi viaggi. L’ho trovato infatti poco dopo il mio rientro dall’Egitto, dove ho navigato sul Nilo e visitato il Cairo. Come la dama ritratta in copertina, sono partita da sola, nell’ambito di un viaggio organizzato però. La mia destinazione era Luxor e al posto di tre bauli il mio bagaglio era di una valigia e uno zaino.
Ad accompagnarmi non poteva che essere lo spirito del belga Hercule Poirot, l’investigatore nato dalla penna di Agatha Christie, protagonista di Assassinio sul Nilo. Ho visitato i principali siti archeologici (tra cui la Valle dei Re e Giza), attraversato il deserto e conversato con i miei compagni di viaggio. Ero l’unica viaggiatrice in solitaria del gruppo e più di una volta mi è stata posta questa domanda: «Ma sei in viaggio da sola?». La risposta affermativa ha suscitato un certo stupore iniziale, seguito da ammirazione, interesse e preoccupazione legata alla mia sicurezza.
© Keystone
Sul Nilo
La sicurezza
Viaggiare comporta sempre dei rischi ma, quando si è da soli, è forse più facile sentirsi intimoriti e un po’ spaesati. Per questo è fondamentale essere prudenti, senza che si diventi tuttavia paranoici. I timori possono però essere mitigati affidandosi a tour organizzati da agenzie (specialmente se si è alle prime armi), seguendo i consigli elencati su siti web o leggendo resoconti di chi ha già fatto l’esperienza. Questi articoli hanno visto un forte aumento negli ultimi anni, in particolare dopo la pandemia, dato che si registra un incremento del viaggio in solitaria. La maggior parte di queste informazioni si rivolge però a chi soprattutto oggigiorno partecipa a questa tendenza: le donne.
La female solo traveller
Le donne hanno quindi generato una nuova tendenza turistica. Se da un lato continuano a spostarsi con i propri mariti, figli e padri per motivi professionali o privati, un recente studio dimostra che oggi le donne viaggiano più spesso rispetto agli uomini. Ciò ha dato vita a una nuova categoria turistica, la figura della female solo traveller (“colei che viaggia da sola” o la “viaggiatrice solitaria”). Secondo Forbes, essa rappresenta l’85% dei turisti che viaggiano da soli, a dispetto dei possibili problemi per la sicurezza personale. Perché è nata questa tendenza? Perché sono principalmente le donne a viaggiare? O meglio, perché gli uomini non lo fanno? L’ambizione di esplorare, di stimolare la crescita personale, di libertà e indipendenza – poche cose danno maggior soddisfazione del ‘fare ciò che si vuole, quando si vuole e come si vuole’ – sono le principali motivazioni che spingono le donne a partire. Grazie a salari elevati e all’aumento delle possibilità di spostamento, questo desiderio di auto-affermazione si può ora avverare. Per le donne, viaggiare significa ritagliarsi un proprio posto nel mondo, anche a livello fisico, asserendo la propria presenza. Questo permette di comunicare a sé stesse prima di tutto, ma anche alle altre donne e a tutti che «Io ci sono, sono qui». E ho il diritto di esserci, un diritto non affatto scontato. Viaggio, esisto e sono. Viaggio per esistere ed essere.
Una comunità internazionale
Le viaggiatrici menzionate nel libro testimoniavano la loro presenza scrivendo, una tradizione che continua tuttora, presentandosi in forma di blog online in cui vengono raccontate le proprie esperienze in solitaria. A ciò si aggiunge anche la fotografia che, condivisa sulle piattaforme social, veicola il messaggio più velocemente e a livello universale, oltrepassando i confini linguistici e creando legami intercontinentali. Esistono inoltre applicazioni, come NomadHer e Travel Ladies, che consentono di scambiarsi informazioni, esperienze e opinioni. Questi strumenti hanno a poco a poco realizzato una comunità internazionale e con un desiderio comune, rivelandosi utili a chiunque desideri partire.
Questo recente fenomeno denota il mai sopito, e oggi sempre più crescente, interesse delle donne per il viaggio. Ne ho avuto prova durante un secondo viaggio, questa volta in Marocco, dove ho trascorso due mesi per approfondire le mie conoscenze di lingua araba e dove ho incontrato altre giovani donne come me, viaggiatrici solitarie provenienti da Germania, Kenya, Francia e Colombia.
Ognuna è sempre in tempo per scoprire un luogo diverso e un pezzo di sé, per acquisire un differente punto di vista e una nuova consapevolezza delle proprie origini e del mondo.