TikTok alimenta il discorso sulla violenza di genere
Un video diventato virale sul social evidenzia come molte donne preferirebbero trovarsi da sole con un orso piuttosto che con un uomo sconosciuto
Di Mirko Sebastiani
”Dovendo scegliere, sarebbe preferibile ritrovarsi da sola in un bosco con un orso, o con un uomo sconosciuto?”. Questa è la tematica che negli ultimi tempi è diventata virale sui social, e non tanto per la domanda in sé, ma piuttosto per la risposta: la maggior parte delle donne sembra infatti prediligere l’orso. Il trend, partito da TikTok a marzo di quest’anno e velocemente diffusosi su altre piattaforme, è iniziato con una serie di videointerviste, in cui sette donne sulle otto intervistate, dichiaravano che avrebbero preferito ritrovarsi da sole con il grosso mammifero. “Al 100% sceglierei l’orso – aveva dichiarato una di loro –, che è una cosa terrificante da dire”. Da lì è scaturita una valanga di reazioni, molte delle quali, com’era prevedibile, dalla parte maschile della rete.
Gli uomini: c’è chi capisce e chi si indigna
Mentre una parte degli uomini in rete si è dimostrata a suo modo comprensiva per la reazione delle donne, a molti di essi non è andato giù il fatto di essere più temuti di un orso, che per quanto possa apparire amichevole, si tratta comunque di un predatore, che all’occorrenza può essere letale. Le reazioni più comuni spaziano dall’accusare le donne di non avere veramente consapevolezza di quanto un orso sia pericoloso, al sempreverde slogan ‘non tutti gli uomini’ (not all men in inglese), che indica implicitamente come non tutti gli uomini siano violenti o pericolosi. Quest’ultima è una frase che ricorre spesso quando vengono trattati casi di violenza contro le donne o femminicidi: basti pensare al caso mediatico nato dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin nel 2023, quando la sorella dichiarò ai microfoni che tutti gli uomini avrebbero dovuto fare mea culpa. Anche in quella situazione si sollevarono diverse voci indignate, anche provenienti da personalità pubbliche, che accusarono la giovane (tra le altre cose) di un’eccessiva e ingiusta generalizzazione.
Sorvoliamo poi su certe derive razziste date alla discussione, in cui certe persone si sono focalizzate sì sull’etnia dell’ipotetico uomo, insinuando che il pericolo per le donne fosse costituito principalmente da persone non bianche. Un esempio più virtuoso invece, è costituito da una variazione della domanda in grado (secondo alcuni video) di fare empatizzare maggiormente gli uomini, ossia chiedendo loro se preferissero che la loro figlia – reale o ipotetica – si trovasse da sola in un bosco con uno sconosciuto o con un orso.
Il punto della questione non è l’orso
Fortunatamente questo trend, battezzato semplicemente ‘man or bear’ (uomo od orso), non è legato a nessun fatto di cronaca nera, e probabilmente alla pubblicazione di questo articolo, sarà già stato sostituito da un altro argomento divenuto virale. Ciò non significa che non possa essere spunto di riflessione. Come qualcuno ha puntualizzato, l’orso non è il punto della questione, ma solo un esempio, e quelli che si focalizzano sulla pericolosità dell’animale, ignorano o hanno deciso di ignorare, che in realtà si sta parlando dell’insicurezza che molte donne provano a causa degli uomini. Per citare una delle tante prese di posizione, sarebbe come se qualcuno ci dicesse che preferirebbe spararsi piuttosto che tornare al lavoro, e come risposta gli elencassimo i pericoli legati all’uso di armi da fuoco. L’organizzazione mondiale della sanità riporta che, a livello globale, circa un terzo della popolazione femminile ha subito violenze fisiche e/o sessuali da parte di un uomo. Un dato ancor più preoccupante è che la maggior parte di queste aggressioni non provenga da uno sconosciuto incontrato in un bosco, ma da un uomo che si conosce intimamente, ossia solitamente il partner.
In Svizzera 20mila casi di violenza domestica all’anno
Anche il nostro Paese purtroppo non è esente da questo genere di crimini. Secondo le statistiche riportate dalla Confederazione, nel 2023 la polizia ha registrato 19’918 casi di violenza domestica, in leggero aumento rispetto al 2022, ma comunque in linea con i numeri dei quattro anni precedenti. Di questi, 147 sono stati casi di lesioni gravi, mentre 368 sono stati reati di violenza carnale. Tra il 2009 e il 2018, di tutti i casi di omicidio e tentato omicidio, il 62,6% ha riguardato le donne. In Ticino invece, secondo i dati forniti dalla Polizia cantonale, nel 2021 ci sono stati 953 interventi in ambito domestico, di cui 717 erano casi di violenza domestica, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente.
Il problema è dunque reale ed esiste anche da noi, ed è quindi bene che se ne parli, anche se a scatenare la discussione è un semplice video su TikTok. Questo genere di conversazioni, portate a livello globale grazie alla potenza dei social, ci aiutano a mostrare le insicurezze celate nella nostra società, le ipocrisie e le idiosincrasie che in un mondo che amiamo definire ‘civilizzato’, non dovrebbero più esistere. Spesso è più facile ignorare i problemi che pensiamo di non essere in grado di risolvere da soli, ma far finta che la violenza di genere non esista non la farà magicamente sparire. Se in qualche modo aiutano ad affrontare queste tematiche, ben vengano quindi gli orsi.