Francesca Bardelli Nonino: le tradizioni non hanno età
Giovane e innovatrice, è stata definita “influencer della grappa” e ha saputo adattare in chiave moderna la comunicazione di un prodotto storico
Di Gino Driussi
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, inserto allegato a laRegione
33 anni, della sesta generazione della famiglia che porta il suo nome. È la responsabile della comunicazione web e del mercato russo e americano della Nonino Distillatori a Percoto, vicino a Udine, in Friuli. Dopo una laurea magistrale in economia e gestione aziendale con semestre alla Yonsei University di Seul e tirocinio alla Illycaffè di Trieste, è entrata in azienda nel 2016 come brand ambassador. Durante il lavoro ha sostenuto diversi corsi e master di formazione. Nell’ottobre 2022 ha vinto il Premio America per aver rappresentato un prodotto icona del ‘made in Italy’ Oltreoceano, mentre lo scorso giugno ha vinto il premio “Digital Night – I talenti che rivoluzionano il mondo digitale” per aver saputo rinnovare la comunicazione di un prodotto storico in chiave moderna. Il suo prossimo obiettivo? Imparare l’arte della distillazione artigianale da sua madre e da suo nonno…
Giovane, innovatrice, imprenditrice, è stata definita “influencer della grappa” e ha saputo adattare in chiave moderna la comunicazione di un prodotto storico. Ma chi è Francesca Bardelli Nonino? “Sono una donna entusiasta, piena di gioia, molto sorridente, innamorata pazza della grappa e vorrei tanto fare innamorare di questo prodotto il maggior numero di persone possibile”. La Nonino è una delle grandi eccellenze italiane ed è famosa in tutto il mondo per le sue grappe, tanto che nel 2019 è stata la prima distilleria italiana a essere stata premiata con il più prestigioso riconoscimento internazionale, una specie di Oscar, quello del magazine americano Wine&Spirits: il Wine Star Award, che ricompensa la migliore distilleria del mondo.
Correva l’anno 1897…
Mi interessa conoscere la storia di questa azienda, sempre rimasta a conduzione familiare, che utilizza esclusivamente metodi artigianali e la cui spina dorsale è costituita da tante donne forti, una caratteristica di non poco conto. “Siamo distillatori in Friuli dal 1897 e quello che ha reso famoso il nostro nome in tutto il mondo è stata la rivoluzione operata dai miei nonni, Giannola e Benito, nel 1973. All’epoca la grappa era ritenuta un prodotto legato alla cultura contadina, alla povertà, un distillato di vinacce mischiate insieme senza attenzione. Loro, invece, scelsero di distillare soltanto una tipologia di vitigno, precisamente il pregiatissimo Picolit, e riuscirono a dimostrare al mondo che la grappa – diventata di monovitigno – non era un distillato poco raffinato, ma un prodotto di qualità. La nostra azienda impiega 40 dipendenti e 18 distillatori stagionali. Questi ultimi utilizzano solo vinaccia freschissima e lavorano per otto settimane all’anno, solo durante la vendemmia e tutti i giorni 24 ore su 24”.
© Giulia Iacolutti
Cristina, Giannola, Francesca, Benito, Elisabetta e Antonella.
Nuovi modi di comunicare
La nostra interlocutrice ha sicuramente introdotto un nuovo modo di fare comunicazione, giovane, spigliato, originale, tanto da conquistare decine di migliaia di follower su tutti i social. Ma come è nato tutto questo? “Quella di influencer della grappa è una definizione che mi piace da morire perché rende bene l’idea di quello che faccio. Quando è arrivata la pandemia, abbiamo dovuto sospendere il nostro modo di fare comunicazione, perché era basato su un contatto diretto con i consumatori e questo non era più possibile. D’altra parte, non potevamo smettere di comunicare, per cui mi sono detta che dovevamo trovare una nuova modalità. Questo mi ha spinta a creare delle masterclass online gratuite fatte di degustazione a domicilio per la ristorazione italiana, che era bloccata a causa del Covid. E così il mio primo video è diventato virale e mi sono arrivate da tutta Italia richieste di raccontare la grappa. L’ho fatto non nel modo classico, tradizionale, ma più moderno, che lasciasse trasparire l’amore, il rispetto per questo prodotto, ma anche il divertimento, perché la grappa mi ispira tantissime cose, che mi piace raccontare sui social”.
Niente narrazioni noiose
In questo modo, Francesca è riuscita a coinvolgere i giovani, le nuove generazioni e anche a valorizzare gli aspetti culturali, sociali, etnografici e anche storici che stanno dietro a questo prodotto. “Sono partita da un’idea che io sposo alla grande, cioè che non esistono prodotti vecchi, ma solo narrazioni noiose. Allora mi sono chiesta: come far capire ai miei coetanei – ovviamente quelli che hanno l’età per consumare alcolici, perché questo è fondamentale – che la grappa è una ‘figata’? La risposta è stata quella di cercare di semplificare il messaggio e di adattare i valori dei nostri prodotti al tipo di comunicazione che funziona online, quindi in modo veloce e sotto forma di intrattenimento. Questa sfida mi ha entusiasmato, perché vedevo che nel momento in cui riuscivo a farlo, la risposta che ricevevo era incredibile”.
© Nonino Dostillatori
Un premio di prestigio
Dire Nonino non vuol dire soltanto grappa, ma anche cultura. Infatti nel 1975 è stato istituito il Premio Nonino, un riconoscimento annuale di grande prestigio. “Questo premio è nato con l’intenzione di salvare dall’oblio una serie di vitigni autoctoni friulani in via di estinzione ed era quindi originariamente destinato a chi si fosse reso partecipe della loro salvaguardia. Nel 1977 la nostra famiglia decise di estendere il premio all’ambito culturale e internazionale e da allora sono state insignite personalità che hanno dato uno straordinario contributo all’umanità. Si pensi che sei di esse avrebbero successivamente vinto il Premio Nobel, l’ultimo delle quali è stato Giorgio Parisi, che ha ricevuto il Nobel per la fisica nel 2021”.
Al termine di questo incontro mi convinco che passione ed entusiasmo siano le parole che meglio esprimono la personalità di Francesca e, congedandomi, le chiedo se sia proprio così… “Dal punto di vista dell’entusiasmo, tutti mi dicono che l’ho preso dalla nonna! Sono sempre stata molto attiva e devo dire che quando hai la possibilità di rappresentare un’azienda, meglio una famiglia in cui ti identifichi completamente e di cui condividi i valori, questo ti dà sicuramente una marcia in più, tanta felicità e tanto amore. Il mio non è soltanto un lavoro: lo considero una missione di vita”.
© Nonino Dostillatori