Storie di ordinario narcisismo (e di un paio di Premi Nobel)
Dalle ragnatele della manipolazione ai ricordi di Kenzaburō Ōe e Saul Bellow. Ma anche storie di donne coraggiose, allodole e doppie punte
Di Red.Ticino7
“Ho letto di gente che li sposa, che se li tiene anni, ci fa dei figli, sopporta l’indicibile (fino a veri e propri abusi psichici e fisici): di solito le cosiddette vittime sono persone con dipendenze affettive. In pratica ci si annulla all’interno della coppia per dedicarsi in tutto e per tutto al narcisista, che dispone come vuole del partner. (…) L’incastro, malato, è perfetto”. Iniziamo citando liberamente da ‘Narcisa, parole di burro (due mesi con la manipolatrice)’, l’articolo tramite il quale Roberto Scarcella ci fa guardare il narcisismo patologico dalla rete nella quale la vittima di manipolazione può finire.
In questa edizione, a firma Marco Horat per il consueto suo ‘Cuoremente’, spazio anche a un ricordo di Kenzaburō Ōe, scrittore giapponese scomparso in marzo all’età di 88 anni, Premio Nobel 1994. Di letterato in letterato: Daniele Manusia prende spunto dal documentario ‘The Adventures of Saul Bellow’, andato in onda lo scorso dicembre su Pbs nella serie American Masters, per un ritratto dello scrittore canadese naturalizzato statunitense, che il Nobel lo vinse nel 1976.
“Annualmente la combinazione pericolosa e perfetta di post vacanze pasquali e primavera getta qualcuna di noi nel classico dilemma: tagliare o non tagliare?”. È la Ficcanaso che ci parla di acconciature. Chiara Piccaluga, invece, ci parla dell’allodola, l’animale della settimana. E Alba Reguzzi Fuog, per i suoi ‘Altri schermi’, scrive di ‘The Good Mothers’, la nuova serie italiana in sei episodi in streaming su Disney+, che segue le vicende di tre donne che hanno osato sfidare la ’Ndrangheta.
A tutti, l’augurio di una buona lettura.