Per chi vuole lavorare di meno (e godersela un po’)
Di Red.Ticino7
Quest’anno, il meeting del World Economic Forum di Davos dello scorso gennaio aveva un titolo suggestivo: “Cooperation in a Fragmented World” (Cooperazione in un mondo frammentato) con riferimento alle “molteplici crisi che stanno approfondendo le divisioni e segmentando il paesaggio geopolitico”. Significativamente, oltre che di energia, ambiente, inflazione e guerra si è parlato anche di “quiet quitting“. Tradotta talvolta come “dimissioni silenziose”, l’espressione quiet quitting si riferisce alla tendenza a svolgere sul lavoro soltanto lo stretto necessario, limitandosi cioè a fare quanto previsto dal contratto (entro le ore previste dal contratto) evitando programmaticamente straordinari, responsabilità e qualunque manifestazione di quello che una volta si sarebbe chiamato “spirito d’iniziativa”. Un fenomeno tutto da comprendere…
Nata nel 1961 a Istanbul, in Turchia, Marie Lise Devrel si trasferisce con la sua famiglia all’età di 5 anni prima in Italia e in seguito a Mendrisio. Dopo gli studi di assistente sociale presso la Facoltà di lettere dell’Università di Friborgo, decide di consacrarsi a Dio in una comunità di laici, quella dei Focolari, conosciuta nel 1974. Dal 2014 vive nel Focolare del Libano, vicino a Beirut. È impegnata nel sostegno a distanza (che tocca circa 300 famiglie) e nellʼIstituto IRAP, uno dei primi centri destinati ai bambini audiolesi in Libano.
“Inespugnabile alle onde marine e ogni giorno più resistente del giorno precedente”. Così Plinio il Vecchio descriveva nel suo ‘Naturalis Historia’ (77 d.C.) le caratteristiche di quell’impasto cementizio per le costruzioni che le avrebbe conservate pressoché intatte per migliaia di anni. Tutt’oggi è oggetto di studio, tutti affascinati dalle peculiari proprietà del conglomerato. Come un istituto con sede a Grancia, che ha fatto una scoperta molto importante.
Per sapere che cos’altro trovate nel nuovo Ticino7, non vi resta che recuperare laRegione di sabato. E buona lettura!