Il momento Schabowski: ovvero come cambiare la Storia
Sei un funzionario della Germania Est, di quelli con la giacca in duralluminio e la spilla del partito all’occhiello…
Di Lorenzo Erroi
Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Sei un funzionario della Germania Est, di quelli con la giacca in duralluminio e la spilla del partito all’occhiello. Incarnato grigio topo, sguardo un po’ spento, hai comunque alle spalle una carriera brillante: come ex giornalista al servizio del partito unico, sei uno di quelli che il Muro di Berlino lo chiamano barriera antifascista. Magari ci credi anche. Ti chiami Günter Schabowski. È il 9 novembre del 1989, da quasi un mese ti occupi delle comunicazioni del governo. Sta succedendo un casino. L’Ungheria ha aperto le frontiere, i tuoi concittadini ne approfittano per scappare dalle gioie del realsocialismo. Ingrati. Occorre decidere cosa fare con quel benedetto Muro. Egon Krenz, il tuo nuovo capo, si affida al vecchio adagio manzoniano: adelante, con juicio. Ormai non si possono più tenere i berlinesi prigionieri, ma cerchiamo di far le cose con ordine. Ti fa convocare una conferenza stampa e ti mette in mano le istruzioni: basta saper leggere, credi. Ma quando senti la tua stessa voce lasciar intuire che state per aprire tutto, ti accorgi che il tuo mondo muore lì. “Da quando?”, ti chiede un giornalista italiano. Sudi freddo. Forse ti confondi tu, forse ti hanno fregato, fatto sta che ti esce solo: “Per quel che ne so… da subito, immediatamente…”. Apriti cielo. Un paio d’ore dopo, il Muro è già solo un trampolino per saltare a Ovest. Game over, come negli odiosi videogiochini della propaganda atlantica. Tu non sapevi, tu non volevi. Ma intanto perdi il lavoro, i tuoi colleghi ti schifano, finisci perfino a Spandau (il carcere, non il complessino inglese). Passerai alla storia come il becchino della Germania Est, proprio tu. Soprattutto, darai volto al timore che ci perseguita tutti: il lampo d’ebetismo, la cantonata istantanea e deflagrante, il blackout della ragione che in un secondo ti smantella la vita. Il momento Schabowski.