A Sergio. Un ricordo personale

In quella libreria avresti potuto girarci un film, tipo ‘Blue in the Face’ di Wayne Wang e Paul Auster. Con i suoi frequentatori, gli odori, le storie…

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Ci sono persone che entrano nella tua vita e te la cambiano. Di solito è una questione di cuore e di sentimenti; altre volte toccano ambiti meno romantici, ma di certo non meno profondi e intimi. Come la passione per uno sport, la scoperta di un hobby o l’amore per un mestiere. Pochi giorni prima della morte dell’editore Libero Casagrande, il mondo del libro ha perduto Sergio Quarta, storico libraio di Giubiasco che nella sua personalissima Libreria Quarta ha ascoltato, consigliato, cresciuto e fatto sognare migliaia di lettori. Per alcuni un po’ “burbero” – anche Theo Mossi lo ricordava così sulle pagine de laRegione lo scorso 11 febbraio, Theo un “Bibliotecario” per davvero –, di certo schietto, diretto, generoso e di grande onestà, un po’ filosofo un po’ psicologo, formatosi nel mondo della tecnica ma con i libri e la curiosità nel cuore, ho avuto il piacere di trascorrere buona parte degli anni Novanta (quelli migliori, quelli della giovinezza) lavorando tra gli scaffali e la moquette di quello spazio a due passi da Piazza Grande.
Più che un negozio, in verità, era casa sua, con quell’inconfondibile profumo di bidi e le note di Leonard Cohen. Le sue camicie di jeans, il foulard al collo e un libro sempre sottomano (al bar, in auto, ovunque). E poi quella passione per la fantascienza e il fantasy (quando in Ticino certe cose della Fanucci e delle Edizioni Nord non le trovavi proprio), Sergio è stato un vero punto di riferimento e una fonte di conoscenza per molti (tutti) i librai del nostro cantone, mentre internet era una promessa e i libri dovevi cercarteli e leggerli per davvero se volevi poi consigliarli. Sergio e l’inseparabile Silvia, senza la quale la sua miracolosa libreria forse non sarebbe mai stata quel luogo un po’ magico e un po’ alieno fatto di silenzi, pagine aperte, poche parole ma molti confronti. E tanti, tanti bellissimi ricordi.
Ciao Sergio e grazie di tutto.

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