Capra! Capra! Capra! Capra!

Mettiamola così: noi che abbiamo visto Vittorio Sgarbi e pensiamo di aver visto tutto, non abbiamo visto niente

Di Red.Ticino7

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Sciamannato! Gaglioffo! Bucaniere! Filibustiere! Pusillanime! Lestofante! Fedifrago! Grazie Babbel, applicazione di apprendimento linguistico online, che ci suggerisci come offendere qualcuno senza farci scoprire. Però: gioverà al nostro equilibrio psicofisico mandare a quel paese qualcuno senza che questi abbia capito che ce l’abbiamo mandato? Cerchiamo una via di mezzo.

In Russia si insulta così: “Hai la forfora nel sedere”, e in Bulgaria “sei brutto come l’insalata”; in Cina “tua madre è una tartaruga” (con velato riferimento alla poligamia dell’animale) e in Finlandia “tua madre ha sposato una renna” (e qualche insulto sui padri?); in Israele “che tu possa giacere a terra e sfornare bagel” (che una certa sua eleganza ce l’ha) e in Irlanda “possa un gatto mangiarti e poi possa il diavolo mangiare il gatto”, che sa di ‘Alla fiera dell’Est’.

Per chi non va tanto per il sottile, comunque, su vice.com c’è il vademecum di “come imprecare e bestemmiare correttamente in ogni paese d’Europa”. Un linguaggio da “villani”, si dirà, laddove “villano” era un tempo annoverato tra i peggiori insulti. Eppure, nemmeno gli acculturati ci sono mai andati leggeri: sapete che diceva Jane Austen di Mark Twain? E Virginia Woolf di James Joyce? E Truman Capote di Jack Kerouac? (è tutto a pagina 6 dell’odierno Ticino7…).

Mettiamola così: noi che abbiamo visto Vittorio Sgarbi e pensiamo di aver visto tutto, non abbiamo visto niente.


‘La Sora Lella della Storia dell’arte’ (Federico Zeri per Vittorio Sgarbi)

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