Mobilità e sostenibilità: le buone intenzioni
Serve a poco utilizzare veicoli (sulla carta) poco inquinanti, se poi si guidano così così
Di Giancarlo Fornasier
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Vuoi evitare di gettare benzina e soldi dal finestrino? Inizia a smontare il portasci dal tetto (che l’estate è alle porte); se il box da 700 litri non è proprio necessario meglio lasciarlo a casa (ti fa consumare un sacco); poi controlla con frequenza la pressione delle gomme (e la tua auto andrà pure meglio). E soprattutto, serve a poco partire “a manetta” al semaforo se 100 metri dopo sai già che sarai fermo alla prima lucina rossa. Con le elettriche e le ibride le cose vanno più o meno allo stesso modo, come confermano alcuni contributi presenti nelle prossime pagine. Ma se col ‘tutto elettrico’ gestione e consumi dipendono quasi totalmente dallo stile di guida, con le auto ibride – quelle che hanno due motori, uno classico e uno elettrico – le cose sembrano più confuse. Ha fatto non poco scalpore uno studio elaborato dagli ingegneri Jérémie Métrailler e Marc Müller per conto del Canton Vallese e diffuso lo scorso gennaio. La conclusione? Rispetto alla morfologia vallesana, le ibride emetterebbero una quantità “di CO2 da 2 a 3 volte più alta di quanto indicato sulla carta”. Dati alla mano, nella lotta alle emissioni i compromessi hanno un impatto relativo: meglio solo elettrico, parrebbe.