Elettrificazione. Ok, la parola è giusta
Piccola guida per capirci qualcosa in un universo fatto di sigle, corrente, cavi, potenza, batterie, prese e molto inglese
Di Alben
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
AC
Dall’inglese Alternate Current: indica la corrente di tipo alternato, necessaria al funzionamento del motore elettrico di bordo.
Autonomia
Si tratta di uno dei dati più importanti quando si prende in considerazione un’auto elettrica, poiché la quantità di strada che si può percorrere con una singola carica determina in larga misura l’ambito più “confortevole” di utilizzo reale del mezzo.
Batteria
“Serbatoio” unico delle auto elettriche e ausiliario sulle ibride ricaricabili, solitamente impiega la tecnologia al litio (un po’ come sugli smartphone), ma in questo campo ricerca ed evoluzione sono continue. Un dato importante per ogni accumulatore è la densità energetica, che indica il rapporto tra capacità e peso: le unità attualmente impiegate sulle auto spaziano tra 0,12 e 0,18 kWh per ogni chilogrammo di massa.
Caricatore di bordo
Si tratta del caricabatterie integrato nel veicolo e serve per convogliare la corrente all’interno della batteria: quando la fonte primaria di elettricità è quella di tipo alternato si parla di ricarica AC (Alternate Current, dall’inglese), mentre la ricarica CC (DC in inglese, Direct Current) indica la fonte primaria già allo stato di corrente continua, come sulle colonnine di ricarica ad alta potenza.
CCS
Dall’inglese Combined Charging System (sistema di carica combinato), è una tipologia di ricarica preferita da numerose case automobilistiche, in special modo in Europa, Asia e Stati Uniti, potendo fornire una ricarica sia in corrente alternata sia in corrente continua.
Connettore ‘Tipo 2’
È una tipologia di spina che consente di collegarsi alla rete di ricarica. Nello specifico si tratta della versione europea standard, la più diffusa.
Corrente continua (DC)
Dall’inglese Direct Current, è il tipo di corrente che alimenta la batteria di bordo per la ricarica. Sulle prese domestiche a 230 Volt – che erogano corrente alternata – la conversione viene effettuata dal caricatore di bordo; quelle pubbliche a elevata potenza forniscono già corrente continua (CC).
Inverter
A bordo del veicolo, converte la corrente continua della batteria in corrente alternata per alimentare il motore elettrico, e adegua la corrente generata in fase di recupero dell’energia (per esempio, frenando) in corrente continua verso l’accumulatore.
Kilowatt (kW)
Unità di misura della potenza del motore elettrico.
Kilowattora (kWh)
È l’unità di misura che indica la capacità (ovvero la capienza massima di energia) che la batteria può contenere. In parole povere è il corrispettivo dei litri di carburante che può contenere il serbatoio di una vettura con motore a combustione interna. Il kWh, analogamente ai litri per le vettura e benzina/gasolio, viene utilizzato per indicare il consumo di elettricità del veicolo ogni 100 chilometri percorsi.
Potenza di ricarica
Esprime la capacità di erogazione della stazione di ricarica: più il valore è alto, minore è il tempo di sosta necessario per il “pieno” elettrico.
Ricarica bidirezionale
Significa che un’auto elettrica può, in determinati frangenti, fungere da fonte di energia: l’elettricità contenuta nella sua batteria può essere immessa nella rete o essere utilizzata per la carica/funzionamento di dispositivi esterni.
© Ti-Press
Ricarica rapida
Le stazioni pubbliche ad alta potenza consentono i tempi più corti per la ricarica, sfruttando alte potenze che, a partire da 150 kW, permettono in genere di ripristinare l’80% di carica della batteria in 30-40 minuti.
Volt (V)
Unità di misura che indica la tensione elettrica.
Wallbox
Postazione fissa di tipo domestico/privato per la ricarica di auto elettriche e ibride plug-in.
L’ELETTRICITÀ FACILE: L’ANALOGIA CON L’ACQUA
Per comprendere il funzionamento della corrente elettrica torna utile l’analogia con il flusso dell’acqua in idraulica. La differenza di pressione che serve a mettere in moto il circuito è la pressione, che in campo elettrico è indicata dall’unità di misura Volt (V): più è alto il valore, maggiore è la tensione disponibile. L’ampiezza di portata dell’acqua, che troviamo ad esempio in un rubinetto – quanto è “grande” il getto – viene invece indicata in Ampère (A) in campo elettrico: alti A indicano grande portata di corrente. L’energia disponibile dipende dunque direttamente dalla “pressione” , o voltaggio, e dalla portata: viene indicata in Watt (o il suo multiplo Kilowatt, vale a dire 1000 W) ed è calcolata moltiplicando i due fattori (V x A). A parità di tensione e portata (per esempio, sulla rete domestica a 230 V), i Watt indicati per ciascun elettrodomestico indicano perciò la loro potenza massima di funzionamento.