Dietro al volante con Ivano Di Remigio

Tra i vostri propositi per il 2021 vi è quello di cambiare vettura? Ecco la testimonianza di chi ha fatto la sua scelta, con cognizione di causa va da sé

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo un articolo apparso su Ticino7, allegato a laRegione.

Classe 1972, lavora da 15 anni nel servizio informatico dell’Università della Svizzera italiana. Spinto dalla passione per i computer, inizia la carriera lavorativa nel 1999. Ma nel suo percorso professionale ha fatto anche altro: da ragazzo la prima passione ed esperienze erano legate al mondo delle auto, all’inizio come verniciatore di carrozzeria, in seguito impiegato nella vendita di pezzi di ricambio. Da un anno guida una vettura completamente elettrica, e proprio per comprendere la sua scelta lo abbiamo incontrato.

“Negli anni ho sempre seguito l’evoluzione del mondo dei motori e delle auto, soprattutto il lato tecnologico che oggi ha il primato assoluto nelle vetture: dai sistemi di sicurezza agli odierni assistenti alla guida, che negli allestimenti delle vetture non sono più un optional. Da questi interessi personali, il passo verso l’acquisto di un’auto elettrica per me è stato quasi naturale”. Diciamo che Ivano parte avvantaggiato. Chi meglio di un informatico può cogliere la complessità delle auto che oggi lasciano le catene (definitivamente robotizzate) di montaggio? La necessità di ottimizzazione e la costante ricerca nell’abbattimento delle emissioni di CO2 – e altri inquinanti a volte dimenticati, come le polveri fini e finissime –, in meno di tre decenni hanno portato il comparto della mobilità su quatto ruote dall’analogico al digitale: oggi guidare una vettura a combustione e con cambio manuale pare appartenere a un’epoca definitivamente superata, tecnologicamente giurassica.

La via elettrica

“Benché sia un conducente da parecchi anni, è la mia prima auto totalmente elettrica. In precedenza ho avuto per tre anni un’ibrida Plug-in”, ci confida Ivano Di Remigio. “Per chi non lo sapesse, questo tipo di automobili ha sia il motore termico sia quello elettrico, con un serbatoio di carburante ridotto, ma anche una batteria che nel mio caso mi permetteva di percorrere circa 50 chilometri sfruttando unicamente il motore elettrico. Così mi sono accorto che il 90% dei miei tragitti quotidiani poteva essere tranquillamente coperto dall’elettrico”. In pochi anni e spinti da normative sempre più rigorose e severe dal punto di vista delle emissioni, oggi la scelta fra ibride ed elettriche, grandi o piccole, non manca: come si è orientato e cosa ha considerato al momento dell’acquisto Ivano? “Ho fatto una ponderazione, come faccio in generale quando devo fare un acquisto importante come questo, basandomi su alcuni criteri personali e dunque per me necessari: come l’autonomia, l’affidabilità, l’allestimento tecnologico e il costo. Ma non nascondo che il fattore emotivo ha fatto la sua parte. Il mondo dell’auto elettrica vive un’evoluzione impressionante, proprio come quello dell’informatica: nel caso delle auto elettriche il cuore non è il motore, ma la batteria. Dunque l’autonomia ha un fattore molto preponderante nella scelta… e poi volevo svincolarmi dalle auto termiche e Tesla, il marchio che ho scelto, aveva le risposte giuste alle mie esigenze. Mi mancava giusto di fare un giro di prova… e quello mi ha tolto qualsiasi dubbio”.


© Ti-Press

I soliti tentennamenti

Al di là del costo iniziale, un altro aspetto sul quale molti automobilisti manifestano dubbi è proprio l’autonomia. “Sì, è un timore comune quello di non avere abbastanza autonomia, oppure altri pensano servano ore per ricaricarla. Per non parlare di chi sembra non sapere dove è possibile fermarsi per ricaricare. Nel mio caso, oltre a poter attingere alle colonnine pubbliche, posso sfruttare la rete di Super Charger Tesla, dove in 5 minuti di sosta raggiungi già un’autonomia sino a 120 chilometri. Io ho scelto il costruttore californiano, ma per par condicio meglio ricordare che esistono anche altre reti di Super Charger e tante case automobilistiche stanno facendo accordi proprio per facilitare gli utenti nei lunghi spostamenti o comunque per ricaricare in modo rapido” , aggiunge giustamente Ivano. E da un punto di vista pratico, quali sono i maggiori vantaggi nel guidare un veicolo elettrico e quali aspetti invece andrebbero migliorati? Il nostro informatico non ha dubbi: “A me piace pensare che nei miei spostamenti quotidiani non rilascio CO2 nell’ambiente, anche se questo a detta di molti è ancora discutibile analizzando la catena di produzione dell’energia elettrica. Sicuramente è necessario migliorare la resa e conseguentemente l’autonomia delle batterie, ma su questo basta pensare che negli ultimi cinque anni è praticamente raddoppiata. La mia auto, in particolare, ne ha una teorica di 530 chilometri; in pratica se ne possono fare circa 450, ma tutto dipende da come si utilizza l’auto e anche dalla stagione. A causa del freddo, nei periodi invernali le batterie hanno una resa inferiore, e dunque l’autonomia scende leggermente”.

Fare il ʻpieno’

Abituati a stazioni di benzina presenti in ogni dove, un altro aspetto indicato come critico riguarda la diffusione proprio delle colonnine per la ricarica. Ma per Ivano Di Remigio è un ‘problema’ risolto, anche sulle nostre strade: “La rete in Ticino è molto fitta e tutti avranno visto spuntare nuove colonnine di ricarica pubbliche, per esempio nei posteggi dei supermercati. Io, tra l’altro, ho potuto far installare una normale presa elettrica nel mio parcheggio di casa… ma, a dire il vero, da quando ho un’auto totalmente elettrica con questa grande autonomia la utilizzo di rado. Al lavoro ho una colonnina pubblica a disposizione nelle immediate vicinanze, ma se dovesse essere occupata nel raggio di 300 metri ve ne sono molte altre”. E dove non arriva l’occhio, c’è sempre la tecnologia… “I sistemi integrati e il GPS nella vettura ti indicano già il percorso migliore, includendo le fermate per la ricarica; sai anche se vi sono colonnine libere e quanto tempo devi attendere per poi proseguire il viaggio fino alla meta. Comunque, esistono anche applicazioni per smartphone ABRP (Abetterrouteplanner) che aiutano a pianificare i viaggi tenendo conto di tutti i dettagli, dal tragitto fino al tipo di colonnine disponibili all’arrivo e questo indipendentemente dal veicolo elettrico che si guida”, fa notare Ivano. 

Sguardi interessati e portafogli

Anche se con numeri in costante crescita, le auto elettriche rimangono mezzi di trasporto relativamente rari in Ticino: come reagiscono le persone che la vedono guidare o scendere dalla sua vettura? È mai stato fermato per delle domande e curiosità? “In effetti vengo maggiormente notato, e in alcuni casi mi hanno chiesto come mi trovavo. Spesso ricevo la fatidica domanda: ‘Ma quanti chilometri fa col pieno?’. Devo dire che rispondere mi appassiona molto e noto che sono persone di tutte le età a interessarsene. Per questo sono convinto che la transizione verso la mobilità elettrica sarà più rapida di quanto si pensi; tra chi mi conosce di persona vengo visto quasi come un ‘pioniere’, anche se le elettriche esistono oramai da tempo e l’argomento non è certo più di nicchia”. 
In rete non mancano siti e applicazioni che permettono di calcolare il costo effettivo dell’utilizzo della propria vettura, spesso con cifre negativamente sorprendenti e inaspettate. E Ivano quanto sta spendendo o risparmiando oggi con la sua vettura? “Avevo già fatto dei calcoli nella mia valutazione per l’acquisto, tenendo conto anche pessimisticamente del costo dell’energia elettrica. Va detto che se facessi un calcolo puramente economico il costo all’acquisto iniziale risulta senza dubbio più alto di un’automobile termica di pari segmento, anche calcolando gli incentivi che il nostro Cantone mette a disposizione. Ma il vero risparmio lo si vede nel tempo, e soprattutto se la ricarica è possibile da casa propria; lì il costo per ‘pieno’ si dimezza quasi a paragone col carburante fossile. Altro fattore da non sottovalutare è il costo del fatidico ‘servizio’ , che nelle auto elettriche è pressoché nullo: basti pensare che non vi sono olio motore, cinghia/catena di distribuzione ecc. Nulla di tutto ciò. E poi le elettriche, ma anche le ibride, hanno un sistema di recupero dell’energia in fase di frenata: così, oltre a recuperare energia in modo autonomo, i freni dell’auto non vengono quasi mai realmente utilizzati, allungando non di poco la loro vita. Da questo punto di vista le auto elettriche in sé non ‘invecchiano’ in modo così repentino come quelle tradizionali. Le batterie, il solito grande dilemma, quasi tutti i costruttori le garantiscono – anche per la loro resa – almeno otto anni”. Dovete cambiare la vostra macchina? Adesso avete qualche dritta in più.

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