Dai, parliamo di ‘Grease’…

… anche se, in verità, quello che vorrei è uscire a mangiarmi una pizza in santa pace, alla faccia del delivery e del cibo da asporto

Di Laura (la Ficcanaso)

Pubblichiamo un articolo apparso sabato su Ticino7, allegato a laRegione.

L’amica che ha cambiato città da un anno ha avuto la bella idea di mandare sul gruppo delle amiche la foto di un tavolo al ristorante. “Mi vuoi dire che ci sei entrata?”. La malcapitata spiega che non ha sfondato il vetro, che ha fatto quello che in quel momento, in quel posto del mondo, era permesso. Il resto del gruppo esibisce la frustrazione di giorni, settimane, mesi di divieti e restrizioni (Paese che vai, regole che trovi) passati a capire come preservare pezzi di normalità.
Anche le chiacchiere, le solite, quelle che iniziamo in chat di WhatsApp infinite, sono sempre sporcate da qualche incursione nel mondo della virologia. Scuotiamo la testa sconsolate di fronte alla polemica inglese che giudica Grease del 1978 un film sessista. Neanche il tempo di commentare che non c’è niente da commentare e si finisce a disquisire di variante inglese e di quanto stiano peggio Oltre Manica di nuovo chiusi in casa. Alcuni si chiedono se un mese senza ristoranti né negozi possa fare bene almeno al portafoglio. Chiamano quelli che ci sono già passati, che in molti casi non hanno ancora capito se ne sono usciti, per cercare indicazioni e conforto. 
Un marito premuroso, giorni fa, ha provato a prendere il toro per le corna. Con l’audacia e la discrezione con cui un quindicenne propone alla fidanzatina di scappare di casa, l’ha guardata negli occhi, buttando il portafoglio oltre l’ostacolo: “Prenotiamo un albergo, una notte, soltanto noi”. Gli occhi brillano immaginando non scene da Orchidea Selvaggia (con Mickey Rourke, eh), ma l’idea di fare una valigia, godersi una cena seduti al ristorante.
I giornali annunciano il sequel di Sex and the City specificando che non ci sarà Samantha, la più disinibita del gruppo. È il tipico titolo che decine di amiche si rimbalzano in chat in cerca di un commento definitivo che sancisca la posizione chiara delle amanti della serie della prima ora. Niente: raccolgono meno entusiasmo che per la censura di Grease. Ci si interroga su quanto debba lievitare la pizza e si confessa un unico desiderio, augurandosi di esaudirlo un giorno con la voluttà sincera ed energica di Samantha: uscire per una pizza. Con gli amici. Dichiarando estinta ogni formula di delivery.

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