Un cane o un amico

Che cosa sarà meglio, non si sa: ma nel dubbio cercate qualcuno che sia un fedele confidente… e che abbia anche un quattro zampe all’altezza.

Di Laura (la Ficcanaso)

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.

Questa settimana avremmo dovuto occuparci dell’ossessione per il bodyshaming, con una bella invettiva contro un mondo suscettibile e ottuso in cui ogni cosa viene fraintesa. Un mondo in cui si discute di una modella di Gucci che non si può definire bruttina ma diversamente bella e che soprattutto non si può ignorare. Chi non dimentica che da anni Gucci porta in passerella variazioni sul tema della fluidità di genere e dell’implosione dei canoni estetici è complice, dicono. 
Doveva andare così ma poi ci si è messo di mezzo il cane. O meglio la frase “il cane che non avremo mai” , che mi ha fatto passare come la persona più crudele di questa casa. L’altra persona crudele, ovvero l’altro adulto, ha detto no una volta sola e non sente alcuna esigenza di tornare sull’argomento. Del resto, ha la fortuna di poter sfuggire agli agguati. “Ecco! Non mi fai mangiare il gelato e non ho neanche il cane”. “La settimana prossima c’è l’interrogazione sulle tabelline e io non ho neanche il cane”. 
La litania è iniziata quando l’amica del cuore ha avuto il cane e siamo andati a trovarla, portandolo a spasso. Le creature hanno visto la luce, io un mondo sconosciuto. Neppure con il portamento dei vent’anni e con il passeggino dotato di bebè minuscolo venivo tanto salutata dai passanti. Sorrisi, ammiccamenti, i cani si annusano e i padroni chiacchierano. Gli stessi che in altre circostanze alzano la testa dal telefono solo per guardarti in cagnesco e farti capire che devi spostarti, che non puoi fermarti in mezzo alla strada con il naso in su ad ammirare i terrazzi degli altri, se ti accompagni a un’amica dotata di cane si sentono in dovere di fare amicizia. Discussioni sull’età, richieste sul sesso, sorrisi e ammiccamenti. Sembra di avere un neonato. Vi assicuro che le analogie non finiscono qui. Esattamente come nei parchi giochi dei bambini, nelle aree cani ci si sente in dovere di chiacchierare, ma molto più che nei parchi giochi si può flirtare. Non c’è bisogno di raccattare il bambino che si butta dallo scivolo, al massimo il cane scaverà un tunnel che lo porterà fino alla strada mentre la signora con la piega fresca e i pantaloni bianchi si perde negli occhi del giovanotto con il labrador e i capelli spettinati. Non è chiaro se la bambina più piccola senta il dovere di salvare la famiglia o distruggerla quando parla con la sorella: “Non è meglio avere un amico con il cane anziché il cane?”.

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