Mare appestum: in giro a zonzo

Dagli appunti del ‘Covid-19’. Minorca fuori listino e poi dentro; Croazia non ancora, finché sì… Ma cambia senza tregua, altro che quarantena.

Di Marco Jeitziner

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.

Fuori porta a Minorca in luglio (virus, non ti voglio!), in Croazia a Ferragosto (contagio mio non ti conosco!). Estate semi-pandemica, perfetta rovina-ferie con l’import-export dell’infetto. Il Corona-coso che ti fa salire l’ansia e t’intoppa le coronarie. Umile esportatore di consumo e buon umore, per il sistema potenziale appestato untore. Accadde prima della lista svizzera spulcia Paesi, quelli non “a rischio” , poi forse un po’ , poi sì, poi non più. Inutile riservare un last-minute, bisognava esserlo, più flessibili di un trolley in policarbonato, pronti al rimpatrio anche dal bagnasciuga. 

Minorca minorata

L’aria di Lugano stantia da mesi, ma quella mediterranea poteva giovargli. Minorca, Isole Baleari. Da Malpensa in poi con la famigerata “FPP1”, misterioso regalo da lockdown nella cassetta della posta. Per non asfissiare, in aereo ci fece dei fori con le chiavi. Surreale annuncio di sicurezza in caso di disastro: “(…) indossate la maschera per l’ossigeno sulla bocca (…)”. Aspetta, sopra la mascherina? Un’ora e mezza di apnea e l’hostess che farfugliava cose. Finalmente la Fiat 500 Hybrid sfrecciava tra muri a secco, radure, cavalli e pecore. Direzione: Son Bou. Sotto il cielo plumbeo quel bagno non fu meno magico di tante altre spiagge selvagge, cioè (quasi) nessuno tra le scatole. Per la cameretta a Ciutadella l’accolse una vecchia, covid-paranoica, visiera in plexiglas, super disinfettante e il suo “turisti irresponsabili!”. Già, ma i loro soldi benvenuti. La cittadina? Oh pedonale, storica e medievale quasi come Lugano. In giro tutti mascherati, salvo lui. Rinfrescanti “Estrella” , ottimi bocadillos (panini) col Serrano, abbuffate di pesce a Sant Tomàs, chiringuitos senza movida, Lola la trofologa e le scarpette da scoglio “Tribord” cadute dal cielo. Ah, Minorca! Stupenda, anche se minorata. Il 20 agosto Baleari “a rischio” per la Svizzera. E fu così che scampò alla quarantena. Tiè! 


Menorca, © Shutterstock

Oltre Dragonja 

Nel formulario ufficiale si auto-certificò negativo, che mai frequentò infetti. Tutto il resto, tipo “potvrda o rezervaciji; adresa stanovanja iznajmljivača” era chiarissimo. Dragonja: il peggiore valico dell’Adriatico. Si sentì uno zucchino in coda a luglio a Göschenen. Mancavano solo gli indigeni super accoglienti di Padna: scorciatoie vietate ai turisti. Così ecco non una, ma ben due code roventi di auto. Cari sloveni, comunitari dal 2004, ma un’autostradina al confine coi fondi europei, no? Sia mai agevolare turisti e croati! Terzo super tappo extracomunitario al valico croato. Finalmente Verudela, Plaža Ambrela, sassi bianchi e mare turchese. Mascherati solo camerieri e italiani. Pula, Rovigno, Medullin, Brioni, ottimo pesce, corposa Malvasia istriana, super olio d’oliva, ortofrutta locale, scogli come rasoi, fresche pinete a Kamenjak, nuotata avventurosa all’isola di Levan, bagni di fango a Šišan e tanti, tanti tramonti mozzafiato. Poi ancora il Corona-coso a rompere: tampone obbligatorio in Italia, salvo chi transita. Poi l’import di contagi tra Croazia e Svizzera: la lista s’allunga? Quando? Boh! Lo sarà solo dal 7 settembre. Prioritaria per lui fu la scarpetta nelle cozze alla busara. Restò in paradiso fino all’ultimo ma scampò, per la seconda volta, alla quarantena. Tiè!


Peter Paul Rubens, Jan Brueghel il Vecchio, ‘Il giardino di Eden’ (1615)

SCIALLO NATURISTA, MENTRE DA NOI…

A Minorca, con le Baleari, e soprattutto in Croazia, è normalissimo vedere nudisti/naturisti (o FKK) qua e là in tutta tranquillità, tra persone in costume o appartati sugli scogli. Nessuno si scompone. La pratica, filosofica oltre che salutare, è tollerata. Secondo naturismo.org a Minorca si contano almeno 16 spiagge adamitiche, mentre la Croazia, per cronatur.com, fu pioniera già all’inizio del Novecento sull’isola di Rab. Oggi sarebbero almeno una trentina, ma con un arcipelago di oltre mille isole sono molte di più. In quest’epoca isterica, tra ultra esibizionismo e moralità, il dibattito non si è mai spento. In Spagna ancora nel 2019 è scoppiata la polemica a causa, scrive La Vanguardia, di “una vera invasione di bagnanti con costumi da bagno”. Ebbene, a sentirsi “molestati” erano quelli nudi e non gli altri! Da non credere. Nelle Baleari il gruppo Podemos ha difeso la tradizione persino davanti alla Commissione per gli affari sociali e i diritti umani del Parlamento, riporta ultimahora.es.
Perché sarebbe “una manifestazione del libero sviluppo della personalità” garantito dall’articolo 10 della Costituzione iberica. Tra Spagna e Svizzera, o Canton Ticino, c’è un abisso. Benché (art. 8) siano garantiti costituzionalmente il “modo di vita”, le convinzioni “filosofiche”, così come il “diritto alla libertà personale” (art. 10), la pratica è un reato penale perché “atto esibizionistico”. Che dire? Salvo proteste e multe, è quasi impossibile spogliarsi se non inerpicandosi, in Ticino, nelle valli del Locarnese. Secondo Il Caffè, in Ticino il naturismo non avrebbe mai attecchito. Chissà perché. Per gli esperti sarebbe persino in declino: mancano i giovani, più pudichi dei loro nonni, più ossessionati dal culto dei corpi perfetti ma super esibizionisti nei social. Sicura materia per psicologi.

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