Ringiovanire, un’ossessione molto redditizia

Sulle rughe aveva ragione Anna Magnani, quando al suo truccatore diceva: “Non me ne togliere nemmeno una, ci ho messo una vita a farmele!”

Di Duccio Canestrini

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.

Guerra alle rughe e agli “inestetismi” dell’età. Una guerra magica, combattuta a colpi di barattoli di creme idratanti, lozioni di cellule staminali, placenta, acqua di rose, acido glicolico, tubetti di gel ialuronico, e via dicendo. Insomma, un bel po’ di roba per nutrire ed elasticizzare l’epidermide usurata. Cosa non si farebbe per salvare la pelle. Vengono poi reclamizzate, quatte quatte, anche “riparazioni notturne”, cioè applicazioni di misteriose sostanze sulla faccia: operazioni che è meglio fare da soli, al buio, che non ti veda nessuno. Per non dire dei miracolosi sieri antietà, studiati per bloccare l’orologio biologico. Che se davvero esistessero e fossero efficaci avrebbero risolto uno dei maggiori problemi filosofici di quei vanesi di homo sapiens, beninteso maschi e femmine senza distinzione.

Allora, un conto è rimanere belli e in salute, nonostante l’età che avanza; un altro conto è sembrare o fare finta di essere giovani. La guerra all’invecchiamento, questo male, questa assurda e innaturale patologia (bip bip, attenzione registro ironico) è entrata anche nelle farmacie, che a suon di cartelloni, fuori e dentro le vetrine, promettono giovinezza, occhiaie attenuate e la riduzione delle “zampe di gallina” intorno agli occhi dopo soli tre giorni.

Le rughe sono un diritto

Ma tutto ciò all’insegna di un bluff esistenziale, non saprei chiamarlo in altro modo. Perché a quanto pare l’importante è non dimostrare che si è in là con gli anni. In là, curioso eufemismo. Vale a dire in quella triste anticamera di vecchi rugosi che hanno riso parecchio, occasionalmente anche pianto, sicuramente parlato e preso il sole, il vento e la pioggia in faccia. E ora, specchiandosi, vedono sul viso la traccia delle loro colpevoli emozioni. Ebbene, secondo la comunicazione pubblicitaria di alcune aziende di prodotti cosmetici, questi impenitenti viveur ora dovrebbero cospargersi doviziosamente di crema, confidando in una fantascientifica rigenerazione tissutale.

Intendiamoci, non ce l’ho con le creme per il viso. Antropologicamente siamo scimmie nude a rischio di disidratazione. Quando sento la pelle secca una buona crema per il viso (senza alcol, profumi, silicone, parabeni né altre sostanze nocive) la metto anch’io. Se però bisogna cospargersi di creme per correre ai ripari, normativamente, quasi obbligatoriamente per essere presentabili, vale a dire per una questione di igiene e di decoro sociale, è un’altra faccenda. Le rughe in viso non sono odiose né contagiose, averle è un diritto. Come disse l’attrice Anna Magnani a un truccatore: “Non me ne togliere nemmeno una, ci ho messo una vita a farmele!”.

Ringiovanire in 7 flash

1. Nella mitologia

In Grecia, Esone fu ringiovanito grazie a un incantesimo di Medea. In Scandinavia il cavaliere Uggeri il Danese, ormai centenario, ridivenne trentenne grazie al magico Anello di Morgana.

2. Nel folklore

La leggenda della Fontana della giovinezza spinse il conquistatore spagnolo Juan Ponce de León a cercarla in Florida, agli inizi del Cinquecento. Non la trovò. (Nell’immagine una rappresentazione del 1546 di Cranach il Vecchio).

3. Al cinema

Cocoon è un noto film diretto da Ron Howard, vincitore di due premi Oscar. Ovuli extraterrestri dentro una piscina frequentata da anziani ne causano un incredibile ringiovanimento.

4. Il libro

Un’altra giovinezza (Rizzoli) è uno splendido romanzo dello storico delle religioni Micea Eliade: un prodigioso colpo di fulmine inverte l’orologio biologico del protagonista. Coppola ne ha poi fatto un capolavoro.

5. In natura

Una piccola medusa chiamata Turritopsis nutricula è l’unica specie animale conosciuta in grado di tornare allo stato infantile dopo aver raggiunto la fase adulta.

6. Nell’arte

Il grande pittore Andrea Mantegna (1431–1506) si vide rifiutare da Isabella Gonzaga il ritratto che le aveva fatto… perché non l’aveva ringiovanita. (Nell’immagine, ecco come la ritrasse invece Raffaello nel 1504).

7. Digitalmente

FaceApp è un’applicazione usata per alterare i lineamenti del volto. Può invecchiare o ringiovanire la persona fotografata. Tutti, per gioco, si invecchiano. Forse perché da giovani si sono già visti, chissà.

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