Ascoltami, siamo nei Venti (parola di Ficcanaso)
Una volta lo cercavi ombroso e introspettivo. Ma i decenni passano e ti rendi conto che un sorriso può davvero cambiarti le giornate, la vita.
Di Laura (la Ficcanaso)
E anche questo primo venerdì del 2020 è una conquista, traguardo impensabile in giorni di preoccupazioni vorticose e alterne. Il tempo di digerire e andare a correre due mattine e ne siamo usciti in maniera quasi del tutto indolore. I bambini non si sono accapigliati pur avendo un numero di regali diversi sotto l’albero, il cavallo di Barbie ha mantenuto alte le aspettative, la macchina fotografica funziona, lei ha fatto buon viso agli scarponi da sci non impacchettati da lui e scelti forzosamente insieme sacrificando la poesia al comfort; lui ha iniziato a usare gli airpods pericolosamente acquistati da lei. Incredibilmente è passato persino quel momento assurdo che è il Capodanno ed eccoci qui.
Gli ultimi anni Venti di cui sappiamo qualcosa avevano Eleonora Duse (nell’immagine) e Gabriele D’Annunzio e ora spetta a noi costruirci un immaginario all’altezza. Su Instagram e su Twitter – ebbene sì: la Ficcanaso è tra i pochi rimasti affezionati a Twitter – non mancano i candidati destinati a fornire materiale abbondante a ciò che in questa rubrica si fa con maggiore trasporto da sempre: rimpiangere il passato e quei tempi terribili in cui tutto era migliore di adesso. In realtà non serve passare in rassegna nessun profilo per arrivare alla conclusione che i nostri anni Venti si candidano a essere infinitamente meno fascinosi di quelli del secolo scorso.
L’uomo che fa ridere
Bighellonando sulla rete in uno degli ennesimi momenti improduttivi, sono capitata sulla foto di una giovane, famosa e bellissima coppia. La foto li ritrae innamoratissimi e perfetti e il titolo dice: «He always makes me smile». Loro sono sposati da tempo e in quella sintesi c’è tutto, a prescindere dalle nostalgie di inizio anno. Se siamo reduci dall’ennesimo litigio silenzioso e a senso unico ci guardiamo allo specchio e ci domandiamo se non avessero ragione loro, da sempre, quelle che cercavano l’uomo che le facesse ridere.
Il programma dell’uomo divertente, di certo, è socialmente molto tollerato e anche incoraggiato. I sogni di avventura e passione di Emma Bovary ci paiono gretti e inaccettabili, mentre l’aspirazione a un compagno simpatico è percepita come un segno di intelligenza e di profondità. Le amiche che in questi anni Venti vanno incontro ad anniversari di peso si scaldano, perché il tema è sentito. Alcune si maledicono per non aver pensato all’umorismo tempo addietro, altre sostengono che lui sia cambiato nel corso degli anni. Tutte, oggi, cercano di ricordare cosa sia sopravvissuto alla felicità di quegli anni Venti ideali, fatti di scelte ardite
(i capelli corti, i ragazzi ombrosi e intelligenti) e di clima ruggente (le gonne corte, le proposte di matrimonio radicali e orgogliosamente non romantiche). I nuovi anni Venti ci vedranno più vecchie – del resto Carla Bruni ha compiuto 52 anni e Angelina Jolie ha accompagnato il figlio più grande al college – e forse più consapevoli. Consapevoli che sapremo reinventare anche questi anni Venti, rassegnandoci a non aver accanto un simpatico umorista e rimediando con una serata particolare e divertente. Da quando è uscito Checco Zalone l’uomo non ha bisogno di farci ridere. Basta che si sbrighi a comprare per tempo i biglietti del cinema.
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