Guarda, tocca e sarò tuo…

Indovinello: “Mangiate quello che vi fanno vedere, ma non siete davanti a un colorato buffet. Che cos’è?”

Di Giancarlo Fornasier

Al fast food non si entra, neanche se è tutto gratis. È una questione di principio… anche se «le patatine lì sono il massimo», recita il passaparola già in prima elementare. Ma i principi valgono «con riserva», si sa; un po’ come la tavoletta di cioccolato al latte con le nocciole, che una volta aperta non sopravvive il tempo di una serata (neppure se ti eri promesso di «resistere, resistere, resistere»).
Insomma, passi per il centro verso l’ora di pranzo con prole al seguito e alla fine entri a forza d’insistenze e «per favore, ci vanno tutti…». Vabbé, eccoci dentro: tutto sembra più o meno come te lo ricordi anni prima, quando anche tu un hamburger molliccio sotto i denti lo avevi messo più volte. Delle quattro casse solo una è aperta: il perché lo capisci subito, quando una cortese ma sin troppo insistente signora ti chiede se non vuoi provare «il totem» e ti consegna materiale promozionale e buoni sconto. L’oggetto in questione è quello dove tocchi e ordini. Ti giri, lo ammiri: non devi nemmeno saper leggere, perché le immagini (idealizzate, come sempre) del panino tronfio e alto come una torre è un chiaro invito: «Toccami, e io sarò tuo». Declino l’invito, preferendo un più sincero rapporto tra noi e un’umana divisa colorata.
Ma il totem funziona, eccome. Entrano due bambine e una signora. Eccitatissime. «Faccio io, faccio io!» dice la più piccola e inizia a smanettare creando il menù dell’anno. Noi la facciamo più complicata (ma forse non si dovrebbe; siamo in un fast food mica sotto le stelle Michelin…): quella salsa no, se possibile niente cetriolini perché altrimenti rimane tutto nel cartoccio. Ti siedi, si mangia. Sì, i bambini delle elementari hanno ragione: le patatine sono buonissime. Ma come faranno?

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