Funicolare degli Angioli

Tutto attorno è cambiato. Ma lei è sempre lì, alla ricerca di un destino…

Di laRegione

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Mentirei se dicessi che mi diverto. Mi piacerebbe fare qualcosa per ingannare il tempo che passa invece di star qui ad aspettare che lui inganni me, rendendomi brutta e mal curata. A differenza di mia sorella che si è fatta il lifting e che ora pare molto più giovane di me, io mi sto lasciando un po’ andare. Sto arrugginendo e diciamo che le cartacce lascate a terra dai soliti maleducati mi fanno apparire ancor peggio di ciò che in realtà sono. 

#duepesiduemisure #novità
Non provo invidia per mia sorella, ci tengo a precisarlo, ma non trovo giusto che lei sia stata sistemata in quattro e quattr’otto mentre per me sono passati più di trent’anni, e temo che ne passeranno altri ancora prima che qualcosa si concretizzi. Tuttavia, devo ammettere che finalmente la città di Lugano si sta muovendo: in effetti hanno finanziato uno studio per valutare cosa fare di me.
Hanno sistemato mia sorella, ristrutturato la cattedrale, costruito il LAC e io? Credo che finalmente abbiano capito che anch’io sono importante per la città e che merito di avere un ruolo da protagonista. Potrei diventare importantissima per Lugano, una sorta di araba fenice, simbolo di riscoperta della città e della sua attrattiva turistica. In effetti il turismo è nel mio DNA, la mia ragione di vita e il motivo per cui arrivai a Lugano nel lontano luglio del 1913. Serviva un modo per permettere ai turisti di raggiungere Piazza Luini dall’allora Grand Hotel Bristol senza che facessero troppa fatica; anche se godeva di una bellissima vista sul lago, l’hotel si trovava un po’ distante dal centro…

#lamiacarriera #nuoviprogetti
La mia carriera proseguì felicemente per diversi decenni, ma nel 1971 iniziarono ad arrivare i primi problemi. Alcuni importanti hotel iniziarono a chiudere e il numero di turisti che decideva di usufruire dei miei servizi calava sempre più. Purtroppo la situazione non accennò a migliorare e così, dieci anni più tardi, iniziai a lavorare soltanto nella stagione estiva per poi giungere al pensionamento nel 1986. Ormai è passato molto tempo da quel giorno, e credo che sia giunto finalmente il momento di fare qualcosa. Sono contenta che la città di Lugano si sia attivata.
Cosa ne sarà di me non è dato a sapere. Anche se si vociferano varie opzioni: c’è chi vorrebbe che tornassi al mio vecchio lavoro, magari estendendo il tracciato fino al Parco del Tassino, oppure che mi facessi un lifting ma senza più tornare realmente operativa. Altre proposte interessanti sono quelle legate al mondo dell’arte: per esempio l’idea di far decorare tutto il mio tracciato da uno o più artisti. Altri suggeriscono di inserire dei baretti radical-chic che sono molto in auge in questo periodo. Mi sembrano tutte opzioni interessanti e per ora non ne ho una che preferisco. Magari dopo lo studio commissionato dalla città avrò le idee più chiare. Spero solo di poter tornare a lavorare molto presto e che verrò nuovamente considerata.

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