Un po’ Pippi Calzelunghe, un po’ Ironwoman

Eleonora Manta lavora in una palestra e fa un sacco di sport. Il suo motto: “Change the world with your smile”

Di laRegione

Da inguaribile viaggiatrice quale sono, so bene cosa significa «mollare tutto» per andare a cercare oltre. Quell’oltre che può donare una nuova prospettiva, quell’oltre che all’inizio è camuffato da fuga, ricerca di sé stessi, o semplicemente un modo per fermare le lancette dell’orologio e andare dove il tempo e lo spazio non esistono.

«Non era la prima volta che partivo ma sette anni fa c’era qualcosa di diverso in quel viaggio: Laos, Vietnam, Cambogia, Thailandia e India. Sei mesi di viaggio tra arrampicate e incontri meravigliosi con altre culture. Qui ho fatto ‘click’. Ho mollato idee, concetti e condizionamenti e mi sono alleggerita di mille fardelli, incontrando me stessa. È stato così liberatorio», spiega Eleonora. Dopo questa esperienza in giro per l’Oriente, con una pausa di altri 6 mesi ad Ibiza, Eleonora torna e si ripromette che se troverà lavoro, bene, sennò partirà per fare la volontaria in Africa. «Non riprendo il volo ma seguo l’istinto accettando un’offerta di lavoro per una palestra che avrebbe aperto a breve (era la fine del 2012). Oggi sono ancora lì, all’Energym Wellness di Vezia. Sono innamorata del mio lavoro perché sono sempre a contatto con la gente. Sono curiosa di natura e mi piace trasmettere il benessere. Cerco di far capire loro che il movimento genera, oltre che salute, energia. Sento che questa è la mia missione».

Lavorare con le persone

Dietro la ricezione della palestra Eleonora osserva un caleidoscopio di vita: uomini, donne, ragazzi, bambini, anziani. «Mi piace osservare in sala cosa succede. Lo scambio di sguardi per me è tutto, ed è quello che mi ha sempre accompagnato nei miei viaggi. Spesso infatti non sapendo la lingua del posto, parlavo con gli occhi. È sempre una scoperta dialogare con le persone, ognuna di loro si manifesta in maniera unica: chi mi parla dei propri hobby, famiglia, sogni, problemi di cuore. È un piacere sentire il loro calore, la fiducia che ripongono in me».

Gioia esplosiva

Ma come si fa a sorridere sempre? Lavorare a contatto con il pubblico non è mica una passeggiata. «Mi continua a suonare in testa la canzone di Jovanotti ‘Pieno di vita’ e così mi sento io, sento un’energia dentro il petto che ha bisogno di uscire. È una gioia esplosiva che canalizzo durante il lavoro e trasmetto alla gente. Mi aiuta molto muovermi nella natura, correre nei boschi, pedalare in sella alla bicicletta e osservare il paesaggio. Questi momenti mi danno l’opportunità di ricaricarmi». Eleonora è tattile, ha bisogno di sentire la roccia sotto le sue mani mentre arrampica. Un po’ come sentire la vita scorrere tra le dita, farne esperienza. «Credo sia fondamentale, soprattutto quando si lavora a contatto con le persone, cercare di mettere da parte i propri problemi, mettendosi a disposizione di chi ti parla e semplicemente ascoltare, senza giudizi, senza barriere… un bel respiro ed entrare in empatia con chi hai davanti. Basta indossare una curva all’insù sulla bocca e sei a metà dell’opera».

Inspiro ed espiro

In Ticino il traffico è un problema ed è all’ordine del giorno a tutti i valichi di frontiera, e non solo. C’è però chi non si fa trascinare verso l’oblio dell’automobilista imbruttito, e ha trovato un modo per evitare colonne chilometriche. «Dalla primavera in poi salto in sella alla bicicletta e via. Prima accompagno mio figlio all’asilo e poi pedalo dalla provincia di Varese sino a Vezia. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare non sono mai stanca, anzi, sono carica come una molla. E poi vuoi mettere? Mi alleno per le mie gare, 40 chilometri tra andata e ritorno». Se il tempo non è clemente, invece della bici si gusta il tragitto casa-lavoro facendo la lista della spesa, ascoltando la radio oppure semplicemente stando in silenzio e respirando. Non si stressa mai quando è nel traffico.

Wonder Woman… o quasi

È nell’indole umana porsi delle sfide, valicare i propri limiti e attraversare l’apparente soglia dell’impossibile. Si capisce che Eleonora cavalca questa filosofia. «Per i miei 40 anni avrei voluto regalarmi un volo per l’India ma, non potendo, mi sono donata un viaggio di quasi 6 ore e mezzo. Questo il tempo che ho impiegato per il mio primo mezzo Ironman – io direi Ironwoman – l’anno scorso». Lo dice come se fosse una scampagnata ma le distanze sono impegnative (parlo per me ovviamente che al massimo corro 5 km in pianura con vento a favore): 1,9 km di nuoto, 90 km di bicicletta e dulcis in fundo 21 km di corsa. «Non penso mai al traguardo quando gareggio, rimango nel presente, osservando ciò che mi circonda e cercando lo sguardo degli altri».

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Il Personaggio

Eleonora Manta, nata il 6 settembre 1978, occhi che ridono, chioma bionda e sbarazzina, responsabile della ricezione di una palestra. Ama stare in mezzo alla natura, appassionata di arrampicata e, giusto per non farsi mancare nulla, adora mettersi alla prova in acqua, bici e correndo. L’immagine che la rappresenta è Pippi Calzelunghe in compagnia della sua inseparabile scimmietta. Il suo mantra
è «change the world with your smile».

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