Il circoncerto di un fisico mentale

Mario Camani ha diretto la Sezione cantonale per la protezione d’aria, acqua, suolo. Oggi fa il clown-giocoliere

Di laRegione

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

La fisica è «lo studio delle leggi che governano la natura e l’universo», esordisce. Fuori fa freddo, dentro si sta bene anche se c’è solo una piccola stufa accesa, che funziona grazie all’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico della casa. Mario Camani è stato consulente per l’energia alternativa quando ancora si viveva come se il petrolio fosse infinito e la nafta una soluzione vincente. Al Politecnico di Zurigo si è laureato e dottorato. «Ma la fisica si occupa anche di libertà e di spirito», prosegue. «Credo che voglia confutare l’idea che siamo solo un mucchietto di atomi che sta assieme qualche decennio e poi si dissolve. Studiando mi sono chiesto: cos’è la realtà? Forse i matti sono persone che hanno trovato l’accesso a una realtà diversa?». La vita di Camani è una risposta appassionata a queste domande.

Un periodo bellissimo

«Dopo il dottorato ho fatto ricerca negli Stati Uniti; lì ho sentito parlare di ambiente per la prima volta e di lotta di liberazione degli afro-americani». L’aria, l’acqua, la radioattività: lui e la moglie (di Airolo) ne parlano di continuo mentre decidono di mettere al mondo due figli. «Ma quale mondo?», si chiedono. E decidono di fare qualcosa per proteggerlo.

Tornano in Svizzera e dopo 7 anni all’Istituto di Ricerche nucleari Mario viene assunto dall’amministrazione ticinese a dirigere il nuovo Servizio per l’energia. Era il 1979. «È stato un periodo bellissimo. Tenevo conferenze sulle energie rinnovabili, il risparmio di energia, i pericoli delle centrali atomiche: la gente mi guardava sbigottita, ma il prezzo del petrolio stava aumentando e allora mi ascoltava». Camani scrive i primi decreti cantonali che rendono obbligatorio l’isolamento delle case, il controllo degli impianti a nafta e offre consulenza ai cittadini che vogliono consigli su come costruire o rinnovare una casa.

Il disastro e l’insalata

Nel 1986 c’è stato il disastro di Černobyl e lui è diventato famoso per aver detto di spazzolare l’insalata. Mi guarda sconsolato e indica i volumi redatti da lui e la sua équipe sullo stato di salute ambientale del cantone: «26 anni di lavoro e mi si ricorda per quella frase… Che non ho mai detto. È che c’è stata un’isteria collettiva, non si sapeva cosa fare, quanto era pericolosa per noi quell’esplosione in Bielorussia e allora giravano storie false e raccapriccianti. La polizia mi portava a casa i telegrammi da Berna, la mattina presto, così durante il giorno potevo rispondere ai giornalisti. Quando mi hanno chiesto se era vero che bastava lavare la verdura per togliere la radioattività, ho detto che si trattava di sostanze appiccicose e che bisognava strofinarla. C’erano anche donne che mi telefonavano a chiedere se dovevano abortire e io le rassicuravo; alcune di queste mi hanno poi chiamato per ringraziarmi, un anno dopo, con in braccio i loro bambini sani…». Poi la sua sezione si è allargata, ha iniziato a occuparsi anche di aria, acqua e rifiuti; Camani è arrivato a dirigere 90 persone. Ma poi c’è stata la questione del contratto con la Thermoselect, preparato per un anno intero ma che poi non è stato adottato dal Governo. Camani prevedeva clausole di sicurezza che nessuno ha preso in considerazione, e «dalla fine degli anni Novanta sono stato escluso dalle riunioni con la direzione». Gli hanno dato ragione molto dopo, quando è fallito il progetto. «Nel 2005 ho deciso che era ora di andarmene in pensione e di tirare fuori dal cappello l’altra mia grande passione…».

Acrobazie e poesia

Erano anni che Mario Camani a Losone prendeva lezioni private dall’ex direttore della Scuola nazionale di Circo d’Ungheria. Aveva iniziato a fare il giocoliere e ad andare in monociclo con i suoi figli piccoli, seguendo per un anno corsi alla scuola Dimitri, poi aveva proseguito da solo.

Oggi Mario si alza la mattina e fa esercizi di acrobazia prima di colazione; sale in equilibrio sul pallone, fa giocoleria con palline, clave o cappelli, suona la tromba e si inventa nuovi numeri. Insieme a Luzia Bonilla, professionista, ha fondato una compagnia, «Luzia e Mario», con la quale oggi girano il Ticino e sconfinano anche spesso, offrendo risate, circo, poesia. Hanno anche un regista: Bernard Stöckli, esperto in linguaggio comico del corpo (slapstick). Dopo colazione, Mario ha in genere una giornata fatta di esercizi, di prove o repliche dello spettacolo, oppure si occupa dell’amministrazione della compagnia. Ora, dopo Circo Scatola, Circoncerto e Luzia e Mario vanno meglio a piedi hanno un nuovo progetto artistico che forse, ma lui ci tiene a sottolineare «forse», in qualche modo toccherà anche il tema dell’ambiente…

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Il Personaggio

Nato a Locarno nel 1942, Mario Camani è marito, padre e nonno. È laureato e dottorato in fisica; ha lavorato come ricercatore e poi per 26 anni ha diretto la Sezione cantonale per la protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo. Si è occupato di risparmio energetico ed energie rinnovabili quando in pochissimi ne parlavano.
A 64 anni ha lasciato il Dipartimento per dedicarsi ad altro, e si è reinventato come clown e giocoliere, fondando la compagnia Luzia e Mario.

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