Nelly Rossetti e il burlesque
L’allegria è una cosa seria: aiuta a vivere con leggerezza (e a scoprire se stessi).
Di laRegione
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.
Le donne che rappresenta sul palco si materializzano dal nulla: «La prima si è presentata con forza: l’ho chiamata Margot, è una donna dominatrice, che incute riverenza. Il pubblico percepisce la sua autorevolezza e la sua presenza quasi oscura, ‘plutonica’. In seguito sono emerse altre tipologie, come la Bionda e frivola, che spesso non è per nulla sciocca come vorrebbe il cliché. È come se loro stesse bussassero alla porta per essere viste. Dare un corpo e una voce a queste figure ha una grande valenza liberatoria per me», ci confida Nelly.
Ma com’è nata questa passione? «Siamo donne che hanno colto la sfida lanciata un’artista tedesca di Arzo, Karin Hochapfel: creare un gruppo per fare del teatro comico-sensuale, nella forma del burlesque. Abbiamo accettato, con un pizzico di pazzia e incoscienza… E abbiamo fatto bene: ci divertiamo e tra noi ci sono complicità e sostegno».
Conoscenza di sé
Il percorso professionale di Nelly Rossetti, invece, non ha nulla a che vedere con la creatività, anzi: «Lavoravo in ufficio, dopo aver frequentato la Commercio a Bellinzona, più che altro perché mi era stato ‘inculcato’ in famiglia: frequenti una certa scuola, così trovi lavoro vicino a casa eccetera. Quando poi mi sono licenziata, ho avuto una grande crisi esistenziale. In seguito sono diventata mamma e casalinga a tempo pieno. Ho dovuto imparare tutto sui bambini, e la cosa più difficile è stata adeguarmi ai loro ritmi: mi sono messa in gioco completamente e sentivo una responsabilità enorme! Ho quindi iniziato a lavorare per la mia famiglia e su me stessa, approfondendo temi quali la comunicazione empatica, l’espressione personale, arrivando poi all’astrologia evolutiva, avendo avuto anche la possibilità di collaborare per tanti anni con un maestro di astrologia. Tutte queste tematiche fanno ora parte di me, sono aspetti che sento a livello intuitivo: non avrei mai potuto imparare unicamente dai libri. Negli anni ho scoperto che in me prevalgono lati non razionali, niente a che fare con molti lavori d’ufficio, attività professionali dove è necessario avere un approccio logico e rigoroso, secondo me tipicamente maschile. Oggi mi sento molto diversa da allora: accetto e valorizzo molto il mio lato ‘intuitivo-femminile’…».
I ruoli della donna
Nel burlesque Nelly si mette in gioco totalmente, «ma per essere pienamente nel proprio corpo serve ‘centratura’ e quel ‘sentire’ che viene dalla pancia. Ognuna di noi è tante donne: madre, casalinga, terapeuta dei figli, moglie o compagna, amministratrice della casa, lavoratrice. Il problema è che sovente sono ruoli legati al dirigere e al dovere, e poco alla leggerezza, alla morbidezza, alla sensualità, alla giocosità. Chiediamoci cosa succede se questi aspetti vengono nascosti, schiacciati e repressi giorno dopo giorno. Il teatro e l’esibizione davanti a un pubblico ti permettono di mettere in gioco queste parti di te, che per ragioni diverse non vogliono oppure non possono emergere. Quindi, letteralmente, le porti ‘in scena’, sul palco, dove non hai restrizioni, non hai vincoli. Puoi giocartela.
È lì che ti rendi pienamente conto di come anche la vita quotidiana sia tutta un palcoscenico».
Liberare l’energia
A questo punto un raggio di sole entra dalla finestra e illumina il viso di Nelly. Ma i suoi occhi, in verità, brillavano da tempo mentre raccontava di questa passione fatta di gioco e divertimento, che le permette di integrare molti lati di sé, anche nella vita quotidiana. E il pubblico come reagisce, le chiediamo? «Quando si supera lo scalino della paura di esibirsi e ci si gode il momento artistico, la gioia traspare e coinvolge anche gli spettatori: è entusiasmante vedere la differenza tra quando le persone entrano in sala un po’ titubanti e alla fine, mentre salgono sul palco a ballare con noi! Si assiste a un vero fluire dell’energia nel pubblico, una sorta di liberazione. Questo seminare gioia e leggerezza mi regala una carica immensa e mi piace anche fare capire che se l’ho fatto io, allora lo possono fare tutte e tutti. È un esercizio che ti rigenera; esci dal tran tran, da quella ‘fossa’ che in molti si scavano giorno dopo giorno se non trovano spazi propri dove liberare quella creatività che tutti portiamo dentro. Negli anni ho preso coscienza di come lo stato d’animo della madre influenzi tutta la famiglia, e quindi è estremamente importante lavorare su di sé ed essere felici, come donne e madri, per crescere meglio i propri figli».
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Il personaggio
Nelly Rossetti vive a Biasca, dove è cresciuta, ma si sposta spesso per approfondire i suoi interessi. È sposata e madre di tre figli adolescenti. La sua sensibilità la porta a interrogarsi costantemente su temi quali le condizioni femminili all’interno della nostra società, e lo fa con originalità e creatività. La ricerca di sé e l’evoluzione personale la portano verso sfide sempre nuove, incentrate sulla persona e sul miglioramento della condizione spirituale e fisica. Presto Nelly porterà a termine una nuova formazione nell’ambito della nutrizione, che la farà diventare consulente.