Sì, anche i cani sognano

I nostri amici a quattro zampe sono in grado di guidarci alla scoperta del mondo. Parola di Michele Serra, che ne ha fatto un libro tutto da leggere e da guardare

Di Roberto Roveda

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione

Difficile pensare in natura a un rapporto più antico e più solido di quello tra l’essere umano e il cane. Dalla notte dei tempi – di solito si scrive così – “il migliore amico dell’uomo” è stato il compagno ideale per giocare, trascorrere ore davanti al fuoco, per lavorare e anche andare a caccia. A volte, infatti, ci dimentichiamo, abituati a portare al guinzaglio il nostro cane per le vie comode delle città, quante fatiche e avventure questo animale ha condiviso con noi umani. Tutta la forza di questo rapporto ancestrale la ritroviamo in Osso (Feltrinelli, 2021), un racconto semplice ma intenso sulla natura più profonda dell’uomo e sul suo rapporto con il mondo che lo circonda. Una relazione con la natura che ha il suo tramite più immediato nel nostro amico a quattro zampe. Nel libro tutto inizia con l’apparizione di un cane, magro, sbucato da chissà dove; fatica a reggersi in piedi ma scappa appena scorge un anziano signore andargli vicino. Il vecchio è capitato da quelle parti per caso. Vive al limitare del bosco dove ha incontrato il cane ma non ci si avventura mai. Ora però l’uomo è deciso ad aiutare l’animale e decide di tornare sul luogo del loro primo incontro con una ciotola di cibo. L’appoggia sul prato e attende… attende senza spazientirsi fino a che il cane – che l’uomo, nel frattempo, ha chiamato Osso – non comincia ad avvicinarsi.


© Feltrinelli
Le illustrazioni presenti nel volume sono di Alessandro Sanna.

Esseri umani e cani condividono più di quello che pensiamo

A fare compagnia al vecchio durante le lunghe attese è la nipote Lucilla a cui il nonno racconta i suoi sogni. Sogni che permettono ai due di tornare indietro di migliaia di anni, al primo incontro non cruento tra uomo e lupo, e di scoprire quanta strada questi due esseri viventi abbiano percorso assieme. Una strada che li ha portati a diventare così simili che Michele Serra, nel momento in cui ha voluto parlare di solitudine a un pubblico giovane, ha scelto di raccontare una storia in cui a incontrarsi sono un uomo solo e un cane randagio: “Il rapporto tra l’uomo e il cane, e tra l’uomo e le bestie in generale, mi ha sempre affascinato”, ci spiega proprio Serra. “Mi è sembrato l’impianto ideale per una favola. Quanto alla solitudine è uno stato d’animo, e anche uno stato fisico, che nella pandemia ha avuto grande evidenza. Non credo che avrei scritto proprio questa storia, se non avessi vissuto, come tutti, l’isolamento”.
Un isolamento che il protagonista umano del libro vive sulla sua pelle prima di tutto come incapacità di inoltrarsi nella natura, di lasciare i suoi spazi più conosciuti per immergersi nel bosco, un luogo che per Serra ha un ruolo “fondamentale. Il bosco è chiaroscuri, luce e buio, attrazione e paura. È la natura, che ci affascina e spesso ci atterrisce. Ed è grazie al cane, ai tentativi di avvicinarsi a lui, che il vecchio scopre il bosco, e riprova speranze, e anche angosce, che aveva dimenticato”. E scopre che si può condividere con un cane non solo uno spazio fisico ma anche quello dei sogni come conclude Michele Serra: “Che i cani sognino è un dato di fatto: basta vederli dormire, spesso guaiscono, sussultano, muovono le zampe come se stessero correndo. Quanto agli uomini, sappiano o non sappiano sognare gli tocca farlo lo stesso. I sogni ci visitano a loro piacimento. Uomini e bestie condividono la paura, la fame, la sete e i sogni. Non è poco. È tantissimo”.


© Ti-Press

SOGNI CANINI

Se chiedete a una persona che vive con un cane se il suo amico a quattro zampe sogna sicuramente vi risponderà di sì. Ve lo dirà sulla scorta della sua esperienza nell’aver visto il proprio Fido muovere ritmicamente le zampe, strizzare gli occhi, fare versi mentre dorme. Negli ultimi anni però è arrivata anche la conferma della scienza: il sonno del cane è molto simile a quello umano e presenta la cosiddetta fase REM (Rapid Eye Movement), caratterizzata da intensa attività del cervello mentre i muscoli sono molto rilassati. In questa fase l’essere umano ha i suoi sogni più vividi e nella fase REM è stato osservato che i cani strizzano gli occhi, gemono, trottano nel vuoto, respirano più velocemente. In questa fase stanno quasi sicuramente sognando. Ma cosa sognano? Difficile esserne certi perché nessun cane al risveglio può parlare di ciò che ha “visto” nel sonno. Secondo gli scienziati, però, poiché nel sonno REM le onde cerebrali sono molto simili a quelle che si hanno quando si è svegli è molto probabile che i nostri amici a quattro zampe sognino ciò che hanno fatto durante il giorno: corse, passeggiate, pasti e anche le nostre carezze.


© Feltrinelli
Le illustrazioni presenti nel volume sono di Alessandro Sanna.


© Feltrinelli

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