Tutto «a gratis»
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Di laRegione
Se le «prestazioni di servizio» offerte da privati cittadini a titolo volontario dovessero essere adeguatamente retribuite, una buona parte delle manifestazioni e delle offerte socio-culturali che si svolgono (anche a pagamento) nel nostro cantone potremmo scordarcele. Dalla risottata di Carnevale alle attività estive per i più piccoli. Perché il tempo degli altri non ha un prezzo, perché trovare sponsorizzazioni è un’impresa assai frustrante e perché non tutti hanno voglia di passare i fine settimana a far divertire degli sconosciuti. Per fortuna i comuni mortali (adulti e ragazzi) che si mettono a disposizione a favore di buone cause non mancano. E se non è a titolo gratuito, poco ci manca. Nel nostro Approfondimento queste persone vengono definite «eroi invisibili», e certo non è necessario recarsi in zone di guerra per trovare ambiti nei quali dare il proprio contributo. Il portale della FOSIT (la Federazione delle ONG della Svizzera italiana) conta decine di associazioni: ma dietro a quelle sigle ci sono persone, un mondo di braccia che si muove senza troppi riconoscimenti personali. Come quel meccanico in pensione di Lodrino, che nel tempo libero, quando non è occupato con i nipotini o dà una mano nel garage del figlio, recupera, sistema e aggiusta vecchie biciclette che trovano casa nel continente africano.
«A gratis». Un po’ per passione, un po’ perché di cose che finiscono tra i rifiuti ce ne sono sin troppe. Da noi. Di persone, invece, che grazie a due ruote possono migliorare le loro condizioni di vita e risalire la china il mondo è pieno. Tu chiamalo, se vuoi, capitalismo sociale.