Sono strani tempi, come sempre

Se devi guardare da qualche parte, meglio farlo ‘in avanti’. Dal passato arrivano (spesso) solo fantasmi

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo l’editoriale apparso su Ticino7, allegato a laRegione.

“Back then, we couldn’t wait to get to the future. Now, we just want to go back”. Più o meno: “Allora non vedevamo l’ora di arrivare al futuro. Ora vogliamo solo tornare indietro”. Lo scrive un utente di YouTube commentando il videoclip del 1982 di I Ran (So Far Away) dei britannici A Flock Of Seagulls. Seguono commenti spassionati sui mitici anni Ottanta, che visti oggi paiono a molti una sorta di ‘Paradiso perduto’. E questo nonostante la Guerra Fredda, le testate nucleari nascoste come funghi, la pessima qualità dell’aria, le ombre del terrorismo rosso, nero e degli attentati mediorientali, la Cina che faceva paura, l’esplosione dell’Aids e via così.
Oggi, a decenni di distanza, tutto questo a molti manca. A chi c’era e, paradossalmente, anche a chi manco era nato. “A quei tempi” – si veda il fumetto di Alessio von Flüe qui sotto, presente nell’edizione di Ticino7 in edicola oggi, sabato, con laRegione – anche il futuro pareva più luminoso; dagli smartphone di oggi, invece, per molti la nebbia pare infittirsi sempre di più. Che sia colpa del pianeta che va dalla parte sbagliata oppure di punti di vista poco obiettivi? Di certo accusare il mondo è più facile, dai.

 

 

 

Articoli simili