Perché vale la pena leggere Sally Rooney?
La scrittrice irlandese è diventata un fenomeno letterario ed editoriale. Le ragioni sono semplici: racconta chi siamo, come viviamo e le nostre relazioni
Di Fabiana Testori
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione
Non succedeva da un po’, alcuni dicono dai tempi di J.D. Salinger con ‘Il giovane Holden’ , altri addirittura da quelli di F. Scott Fitzgerald con ‘Di qua dal Paradiso’ , che uno scrittore riuscisse a convincere, seppur involontariamente, buona parte della critica di poter rappresentare fedelmente un’intera generazione. Sally Rooney ce l’ha fatta. E splendidamente, magistralmente. Lo stesso quotidiano Times l’ha definita “il primo grande autore Millennial”. Lo stile è perfetto e la tecnica impeccabile. Fatto raro tenendo conto della sua età, 32 anni, e considerando che il suo primo romanzo ‘Conversations with friends’ (Parlarne tra amici), scritto durante gli studi in letteratura americana al Trinity College di Dublino, è stato pubblicato quando la Rooney aveva appena 26 anni.
Subito ben accolto dalla scena letteraria europea, come da quella statunitense, nel 2018, ‘Parlarne tra amici’ è stato nominato sia per il premio Dylan Thomas, sia per il Rathbones Folio. La storia è semplice e vecchia come il mondo: quattro amici, due studentesse universitarie stringono amicizia con una coppia adulta, segue il cortocircuito creato dalla relazione segreta fra una delle due con l’uomo sposato. Una vicenda vista e rivista, ma che Sally Rooney reinterpreta secondo i codici dei Millennial e rende avvincente come pochi sanno fare. Infatti già si nota, seppure si tratti di un’opera prima, il perfezionismo della prosa, la quale contraddistingue anche i due romanzi successivi: ‘Normal People’ (Persone normali) del 2018 e ‘Beautiful World, Where Are You’ (Dove sei, mondo bello), dato alle stampe due anni fa.
Gente normale
Le trame costruite dalla scrittrice irlandese presentano vicende di vita quotidiana, descrivono relazioni interpersonali nella società contemporanea, ma, in realtà, sono le tematiche (e lo stile) a tenere il lettore incollato alle pagine: crisi identitarie, dinamiche di potere fra differenti gruppi sociali, precarietà lavorativa post-recessione, tardo capitalismo, confusione politica, prospettive incerte, fragilità emotiva, interminabile rimuginio, bulimia sessuale, anoressia sentimentale, dipendenza (e interdipendenza) dalla rete. Ecco il cocktail Millennial per eccellenza, versato in un bicchiere di cristallo, acclamato, polemizzato e presentato in libreria.
‘Persone normali’ ha riscosso un successo tale – il Guardian lo ha classificato nel 2019 al venticinquesimo posto nella lista dei cento migliori romanzi del secolo – che la BBC Three nel 2020 ne ha tratto una serie televisiva di discreto successo (quattro candidature ai premi Emmy). Tradotto in 46 lingue, Normal People, oltre ad aver vinto numerosi altri premi, nel 2018 è stato nominato romanzo irlandese dell’anno.
La storia narrata è molto comune, quasi banale, se non fosse concepita e scritta così bene. Un ragazzo e una ragazza all’ultimo anno di liceo entrano in contatto, lei di estrazione alto-borghese, lui proletario, lei misantropa e bullizzata dai compagni, lui la star dell’istituto scolastico. Vivono una relazione segreta, di cui il loro microcosmo liceale non deve assolutamente sapere poi la rottura. Passano gli anni e si ritrovano all’università. Il legame fra i due è indissolubile, ma il contesto e le circostanze sono cambiati. Ora è lei la celebrità, mentre lui è quello isolato.
Se si analizza da vicino, l’argomento principale presentato dalla giovane scrittrice non è la storia d’amore, ma l’importanza dei gruppi sociali di appartenenza e della loro influenza sulle relazioni che decidiamo di vivere. Niente di nuovo, né di trascendentale, potrebbero obiettare alcuni. Sarebbe però ingiusto ridurre l’opera di Sally Rooney a un unico filone letterario, declinando quindi i suoi romanzi alla categoria dei belli, ma leggeri. La scrittrice irlandese è colta, intelligente, schietta e ben consapevole della complessa realtà vissuta dalla propria generazione. Tanto è vero che, in tutti i suoi scritti, per mezzo dei protagonisti, non mancano i rimandi artistici e letterari, le riflessioni politiche (la Rooney si definisce marxista), religiose e sociali sulla nostra epoca, spingendo a sua volta il lettore a interrogarsi sull’oggi. Il tutto in un mondo 2.0, dove domina Internet, anzi dove la rete è parte imprescindibile, integrante, quasi costitutiva della vita dei protagonisti: dalla comunicazione virtuale ai social media, dall’esposizione costante al voyeurismo, fino alla ricchezza inesauribile di informazioni, le quali ampliano gli orizzonti e offrono opportunità.
Per Millennial (ma non solo)
Leggere Sally Rooney negli anni in cui si susseguono i suoi romanzi è un po’ come vederla crescere, seguirne l’evoluzione e osservarne l’acquisita maturità letteraria. In molti hanno definito la sua ultima opera ‘Beautiful World, Where Are You’ (Dove sei, mondo bello), il suo romanzo più riuscito e più completo. Il New York Times l’ha qualificato come bestseller e qualche giorno prima della sua pubblicazione ufficiale alcuni esemplari circolanti in rete sono stati venduti su e-Bay per più di 200 dollari a copia. Il giorno esatto dell’uscita il romanzo è stato fra i più venduti su Amazon. Anche per ‘Dove sei, mondo bello’, Sally Rooney si concentra sulle persone e sui nostri giorni: un quadrilatero amoroso composto da trentenni, due uomini e due donne, intercalato da episodi di vita vissuta e da scambi di e-mail fra le due protagoniste. I vent’anni sono passati e ora sono i trenta che spingono a maggiori riflessioni, alla profondità, addirittura alla stabilità? I temi cari alla Rooney ci sono tutti, crisi economica, amicizia, sentimenti e classi sociali, ma l’intreccio letterario è sempre più ricercato, i dialoghi – tratto distintivo d’eccellenza della scrittrice Millennial – sono a regola d’arte e la lucidità intellettuale ineccepibile.
Leggere Sally Rooney è un po’ come leggere Jane Austen, ma nel 2020. Un puro piacere. Senza fatica le pagine si divorano, una a una, e arrivando alla fine, forse, capiamo qualcosa in più di questi tempi matti.