Paolo e Nathan Terraneo: una passione da equilibristi
Padre e figlio in sella si raccontano per il nostro speciale moto. Da Biasca una storia di sport e di famiglia.
Di Giancarlo Fornasier
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana. Però uscite solo se è proprio necessario!
Il numero «1» sulla carena della piccola moto non è lì per caso: «Nathan ha un talento innato. Non lo dico solo perché sono suo padre, ma ogni volta che sale sulla moto stai quasi certo che è sul podio», ci confida Paolo Terraneo. Come lo scorso anno, quando si è laureato Campione svizzero nella categoria Kid 50: «Credo che non lo abbiamo mai visto alzare le braccia in segno di vittoria», fa notare la mamma Prisca, inevitabilmente coinvolta nella passione di casa. E non può essere altrimenti, quando passi decine di fine settimana all’anno in giro per i circuiti.
Machia Racing Team
La casa della famiglia Terraneo la riconosci subito: basta cercare un camper tappezzato di adesivi e subito dietro le porte del garage con le moto. Incontriamo Paolo un sabato pomeriggio; ha appena finito di pulire le motociclette dopo l’ultima uscita in pista. Che poi è già tempo di ripartire («sempre che la prossima gara non venga annullata», leggasi Covid-19).
Dopo una carriera iniziata col motocross oltre 25 anni fa e la creazione del suo team (il Machia Racing), dal 2004 Paolo si è concentrato nella categoria Supermotard: «Di base sono motociclette da cross alle quali vengono fatte alcune modifiche sostanziali, soprattutto alla forcella anteriore e al raffreddamento del propulsore». Per chi fosse a digiuno dell’argomento, la Supermotard è una categoria motociclistica nata negli anni Novanta: oggi nelle massime categorie si corre con moto da 450 cm3 (come la Yamaha di Paolo) e i circuiti presentano parti in asfalto (circa il 70%) e sterrato (30%). Le manches sono brevi (15-20 minuti) ma dalla grande intensità, e si corre con gomme lisce da pista. «Anche nel nostro ambiente le cose sono cambiate rapidamente», ricorda Terraneo: «Prima della crisi globale del 2008, i piloti dei team di punta cambiavano gomme anche dopo le prove di qualifica: oggi te le tieni tutto il fine settimana o quasi». Malgrado le numerose partecipazioni e vittorie ai campionati svizzero e italiano, e alcune manches in quello europeo, trovare sponsor e sostegno non è facile: «Le spese sono molte, come in tutti gli sport motoristici. Adesso i sostegni più che finanziari passano soprattutto dalla fornitura di materiale, ma qualche sponsor locale sono riuscito a coinvolgerlo…».
Due ruote per divertirsi
Paolo si è formato come meccanico di macchine agricole e ha fatto anche il meccanico d’auto. Anche per questo le sue moto e quelle del figlio Nathan passano dalle mani di papà: «Sapersi arrangiare è fondamentale e non finisci mai di imparare, perché qualsiasi regolazione può fare la differenza in gara. Certo, il nostro limite è che abitiamo in un cantone dove non ci sono piste fisse e strutture dedicate. Dunque anche per un semplice allenamento bisogna spostarsi in Svizzera tedesca o in Italia. Ma ormai tra piloti e team siamo una grande famiglia… ci conosciamo da anni e fuori dalla pista siamo tutti amici».
E quando non puoi allenarti in pista, aguzzi l’ingegno e trovi altre soluzioni: «La mountan bike aiuta molto e io la pratico intensamente, e soprattutto mi impegno a promuoverla anche presso i più giovani attraverso progetti, una scuola e il nostro negozio specializzato di Pollegio. La mountain tiene allenati l’equilibrio e la reattività… e vi assicuro che in gara servono come il pane». Mentre Paolo snocciola aneddoti e nomi di grandi campioni, ecco spuntare Nathan, pronto con la sua tuta per le fotografie di rito: «Sono 5 anni che aspettavo la mia», ci dice ridendo Paolo, «pensa che è arrivata proprio l’altro giorno. Giusto in tempo per le foto!». Nathan ci guarda serio coi suoi occhioni; aveva ragione mamma Prisca, il ragazzo non lo smuovi neanche con la battuta di spirito. Sarà quella solita innata indole dei grandi campioni. «Perché il numero sulla tua tuta è l’11?», chiedo ingenuamente: «Perché sono nato nel 2011» ribatte Nathan. Eh già, semplice. «Anche a scuola è così: sembra che le cose non lo tocchino, sia che vadano benissimo sia che vadano meno bene», mi fa notare Paolo. «Ma l’importante per noi è che si diverta. Le vittorie e la competizione non sono la priorità a questa età». Più avanti, si vedrà.
Il Personaggio
Paolo Terraneo (classe 1974) sale su una moto da adolescente e non ne scenderà più. A 18 anni inizia la sua carriera agonistica che lo porta ai massimi livelli sia in Svizzera sia in Italia. Oggi impiegato come agente di custodia a tempo pieno, è sposato con Prisca e ha due figli, Melanie e Nathan, che sta seguendo le orme del padre. Abitano a Biasca.