All I want for Xmas is… Karima

Incontriamo la cantante Karima Ammar (ha partecipato ad Amici nel 2006) che, qualche tempo fa, ha pubblicato un album di ‘classiconi’ natalizi

Di Natascia Bandecchi

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, inserto allegato a laRegione.

Karima Ammar è nata a Livorno nel 1985, ma in lei scorre anche sangue algerino. Sin da quando era bimba esprime il suo talento nel canto e muove i primi passi sul pentagramma delle sette note partecipando a programmi televisivi che la portano, nel 2006, dalla madre del talent show Maria De Filippi. Ad Amici – era la 6a edizione – Karima arriva 3a e vince il premio della critica. Da lì si srotola per lei un percorso artistico che la porta a incidere 5 album, partecipare al Festival di Sanremo, collaborare con l’iconico Burth Bacharach – scusate se è poco – e vestire i panni della sua “musa” Whitney Houston in ‘The Bodyguard’ (musical ispirato al film cult del 1992). Visto il suo amore per i tempi che furono, tra le sue creazioni discografiche c’è ‘Karima Xmas’ un viaggio attraverso classici natalizi rivisitati che spaziano da ‘Silent Night’ a ‘Let it snow’ passando per ‘White Christmas’.

Karima mi accoglie – grazie Zoom – nella sua casa torinese, sorseggia una tisana calda, indossa delle sfavillanti cuffie rosa ed è imbacuccata manco fosse sull’Everest (complice un raffreddore da tenere a bada, visti i giorni di tour in giro per lo stivale). Karima avrebbe potuto scegliere la via di un tormentone all’anno, brani “popeggianti” che strizzano l’occhio a ritornelli easy ma, invece, ha scelto la via meno battuta, non si è messa per niente comoda optando per una via più di nicchia, in cui per lei primeggiano la qualità, lo studio e la ricerca tra sonorità jazz, soul, blues fino a toccare sfumature gospel.

“Avevo 21 anni quando partecipai ad Amici, in quel periodo già cantavo jazz. Decisi di imbarcarmi sul carrozzone di Maria De Filippi perché volevo farmi conoscere al grande pubblico, non per vendermi alla televisione. Ero giovane, ma avevo le idee molto in chiaro sulla mia direzione musicale”. Rimanere fedeli a sé stessi richiede un profondo ascolto di quello che ci anima davvero. Non è sempre semplice, spesso la mente urla, mentre il cuore sussurra, ma ci vuole coraggio nel mondo artistico per essere autentici e non scendere a compromessi? “Sì, assolutamente. Come ogni artista, ho i miei alti e bassi. Non nego mi sia già capitato di fare paragoni con altre/i colleghe/i che hanno raggiunto vette importanti. Lì, la mente urlava: ‘Dovrei essere anche io lì’ oppure ‘perché lei sì, e io no?’. Non è scontato fare i conti con questo aspetto della nostra personalità. Ho attraversato periodi in cui mi sentivo fragile e i vari parassiti mentali prendevano spazio dentro me facendomi perdere autostima e fomentando paure. In quei momenti ho chiesto aiuto a uno psicologo – che mi ha anche supportata a elaborare momenti difficili della mia infanzia: sono cresciuta senza padre e con una mamma invalida. Ognuno di noi ha i suoi ‘mostri’ ed è importante affrontarli e superarli. Il percorso autoconoscitivo è un cammino verso sé stessi che può far emergere molto dolore, ma, come cantava Fabrizio De André, dal letame nascono i fiori”.

Quel gran genio di Bacharach

Burt Bacharach è considerato il genio della musica americana contemporanea, spentosi a 94 anni nel febbraio del 2023. Il compositore, famoso in tutto il globo, ha collaborato – solo per citarne alcune – con: Marlene Dietrich, Aretha Franklin, Dusty Springfield, Dionne Warwick e… Karima Ammar.

“Ho cominciato a cantare i suoi brani già da ragazza. Quando li interpretavo li sentivo cuciti addosso a me. Ho sempre apprezzato l’umiltà e l’eleganza di Burt. Era un uomo estremamente semplice. Mi ha insegnato a ricercare l’essenza delle cose e mi ha accompagnata nell’incisione dell’album ‘Karima sings Bacharach’ nel 2015”. Lui era lì con me, è stato un onore lavorare con lui”. Karima ha aperto suoi concerti durante un tour italiano e si ricorda bene la strizza provata prima di andare in scena. “Dopo un’esibizione andata – per me – così così, il giorno dopo mi disse ‘stai serena, a me non devi dimostrare niente, tu vali quanto Mariah Carey o altre artiste con cui ho già collaborato, non ti manca nulla, vai tranquilla, canta con il cuore’. E fu così, cantai con il cuore. La versione di ‘Come in ogni ora’ di quel concerto, fu registrata e aggiunta come ‘ghost track’ nel disco ‘Karima’ (2010). Questo dimostra che basta poco: dell’ascolto, una parola amorevole per tornare a sentirsi ‘giusta’ e attingere a risorse che temporaneamente erano bloccate da… paura”.

Natale nel flusso del momento

‘Karima Xmas’ è uno scrigno pieno di gemme musicali preziose, un viaggio nel tempo tra classiconi natalizi indossati dalla splendida voce di Karima Ammar. “Nonostante sia cresciuta senza babbo, vivevo con mia mamma, un fratello e una sorella maggiori nati da un altro matrimonio e, del Natale, ho un bellissimo ricordo con tante istantanee di gioia nel mio cuore: avevamo un albero che toccava il soffitto, pieno di luci e colorato, con tanti pacchetti regalo sotto le sue fronde. C’era una meravigliosa atmosfera. Quell’energia la sento ancora oggi, grazie a mia figlia Frida che riesce a trasmettermi la misteriosa magia del Natale. Ci garba fare i biscotti, decorare l’albero mentre cantiamo brani natalizi”.

L’album ‘Karima Xmas’ era nel cassetto da 13 anni. “Gli abbiamo dato vita l’anno scorso, registrato in presa diretta – come mi ha insegnato Burt Bacharach – per cogliere l’emozione, il flusso del momento. È un disco che abbiamo inciso in un paio di giorni. Un po’ come registrare un concerto dal vivo”.

Ah, ma eri tu?

Nella tracklist di ‘Karima Xmas’ è inclusa una chicca degli anni Novanta – come poteva mancare – Whitney Houston con ‘Who would imagine a King’. “È una canzone che mi lega a mia figlia Frida: quando ero incinta gliela cantavo in continuazione come fosse una ninna nanna. Quando era bebè e accennavo alle prime note ‘Mommies and daddies always believe…’ lei strabuzzava gli occhi come a dirmi: ‘Ah, ma allora eri te che me la cantavi quando ero lì dentro’. È la nostra canzone del cuore”.

Sotto l’albero di Natale

Non è mai scontato quando le persone scelgono di “fermare il mondo là fuori” e stare con te, amo ringraziare le persone per il tempo che mi dedicano, come ho fatto con Karima all’inizio della nostra chiacchierata. “Sono sincera, mi ha colpita il tuo ringraziamento, non è scontato. Credo che il vero successo nella vita sia avere tempo per sé stessi, per le persone che amiamo, per leggere un libro o anche semplicemente… per non fare nulla! Godersi il tempo in una società spesso frenetica, che ti fa credere di non avere tempo, è pazzesco. Il più bel regalo di Natale per me è donarsi”.

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