Il talento di Maura Rickenbach

Classe 1997, ha iniziato lo studio dello strumento all’età di 4 anni e mezzo. Oggi, e nonostante la sua giovane età, ha maturato notevoli esperienze

Di Gino Driussi

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, inserto allegato a laRegione

Maura Rickenbach è senza dubbio uno dei talenti più interessanti del panorama musicale ticinese. Nonostante la sua giovane età, la sua bacheca è già ricca di premi: l’ultimo lo ha ottenuto lo scorso settembre con il suo Turicum Quartet alla prestigiosa Karol Szymanowski International Music Competition che si svolge ogni 5 anni a Katowice, in Polonia. Si è trattato del secondo premio – il primo non è stato assegnato – e le chiedo subito che cosa abbia rappresentato per lei questo riconoscimento. “Per me, anzi per noi è stato un grande onore esserci aggiudicati un premio di così grande portata e penso che ci potrà aprire tante porte nel futuro nel mondo dei quartetti d’archi, che è piuttosto affollato.Oltre che a crescere in qualità, questo era un po’ il nostro obiettivo. È stata peraltro un’esperienza molto intensa: stare due settimane insieme a provare in situazioni abbastanza stressanti ed esibirci più volte è stato estremamente arricchente per noi”.

La passione per il violoncello

Ma è il momento di fare un lungo passo indietro per sapere come tutto è incominciato. “Non provengo da una famiglia di musicisti, ma siccome i miei genitori sono grandi amanti della musica classica, da noi è sempre stata di casa. Poi, quando mia sorella Chiara e mio fratello Damiano hanno incominciato a suonare il violino anch’io, che ero la più piccola, non volevo essere da meno. Ma il colpo di fulmine è arrivato quando sono andata ad ascoltare un saggio di classe di mia sorella. Lì ho visto una bambina che suonava il violoncello e mi sono subito innamorata di questo strumento. Da quel momento, praticamente tutti i giorni insistevo coi miei genitori per suonare il violoncello e finalmente a 4 anni e mezzo ho preso le mie prime lezioni alla scuola Musicando, con una viola adattata a mo’ di violoncello, perché quest’ultimo strumento sarebbe stato troppo grande per la mia statura!”.
Da allora la sua passione per il violoncello è andata aumentando, tanto da intraprendere poi gli studi e la carriera di musicista. “Marina Modesti, la mia prima docente, mi faceva vivere la musica un po’ come un gioco, un divertimento e utilizzava il metodo Suzuki, particolarmente adatto per i bambini, perché insegna a suonare come si impara a parlare, cioè ascoltando e ripetendo un brano musicale”. Poi a 15 anni, parallelamente al liceo, l’entrata nel pre-college del Conservatorio di Lugano. “Quello è stato per me un periodo assolutamente determinante. Con il maestro Taisuke Yamashita sono cresciuta moltissimo. Mi ha introdotto nel mondo della musica classica, mi ha accompagnata con grande assiduità e mi ha preparata nel migliore dei modi per il bachelor e il master, permettendomi anche di esibirmi tante volte in pubblico, ciò che per lui era molto importante”.


© Lucia Fatima

La musica da camera

Successivamente, gli studi hanno portato Maura a Friburgo in Brisgovia, a Parigi e ora a Zurigo, dove da due anni è impegnata in un “master in performance” alla famosa Zürcher Hochschule der Künste – che ha “sfornato” musicisti di grandissimo talento – con il professor Thomas Grossenbacher. “Con lui mi trovo estremamente bene. Per me è come un coach, un tutore, perché, oltre che a insegnarti brillantemente, ti accompagna cercando di trasmetterti sempre un’attitudine positiva. Finirò questo master il prossimo gennaio, poi non escludo di farne magari un altro sempre a Zurigo con Grossenbacher”.
Nel frattempo, tra le numerose attività svolte dalla nostra violoncellista va assolutamente sottolineata quella di accademista alla prestigiosa orchestra Tonhalle di Zurigo, sotto la guida del famoso direttore estone Paavo Järvi, nella stagione 2022-2023. “Per me è stata un’esperienza molto arricchente.Suonare con un’orchestra di tale livello e in una sala come la Tonhalle è stato unico e irripetibile. Oltre che con Järvi, ho avuto la possibilità di conoscere altri grandi direttori, tra cui lo svedese Herbert Blomstedt, che a 96 anni sprigiona ancora un’incredibile energia”.
Ma la grande passione di Maura è la musica da camera. È stata cofondatrice, nel 2021, del Turicum Quartet, del quale abbiamo già parlato in apertura e che comprende, oltre a lei, la violinista belga Jiska Lambrecht, l’altra violinista polacca Karolina Miskowiec e il violista israeliano Amir Liberson. “La prima soddisfazione da quando abbiamo iniziato a suonare insieme è stato il secondo premio al concorso Kiwanis nel 2022 a Zurigo. Da lì abbiamo capito che dovevamo continuare, che le cose andavano bene e così abbiamo ricevuto tanti inviti che ci hanno fatto molto piacere. Certo, il successo ottenuto in Polonia ci ha spronati ancora di più. E a questo proposito, mi farebbe molto piacere venire a suonare con il mio quartetto anche in Ticino. Forse qualcosa si sta muovendo”.


© M. R.

E il tempo libero?

Come abbiamo visto, Maura Rickenbach è molto impegnata, per cui mi piacerebbe sapere se le resta il tempo di coltivare qualche hobby, qualche passione al di fuori della musica. “Per me è importante ‘staccare’ e non pensare alla musica 24 ore su 24, questo proprio per dare il meglio e per mantenere un rapporto sano con la mia professione. Pertanto, mi concedo regolarmente del tempo libero, durante il quale mi piace banalmente rilassarmi, viaggiare, stare con la mia famiglia, con i miei amici, molti dei quali sono sparsi per l’Europa, mangiare bene, insomma quello che fanno un po’ tutti quando non lavorano. E a questo proposito Zurigo, dove mi trovo molto bene, offre interessanti opportunità”.
Siamo alla stazione di Lugano e il treno proprio per la città sulla Limmat incombe. Ma prima di concludere questa piacevole conversazione con Maura, che mi colpisce per la sua modestia, la sua determinazione e che ha tutte le carte in regola per fare una carriera di primissimo piano, c’è il tempo per chiederle che cosa ci sia nel suo futuro, oltre al conseguimento del master a Zurigo. “Come già detto, non escludo la possibilità di un altro master e poi il mio sogno sarebbe di continuare a fare musica da camera e di suonare stabilmente in un’orchestra prestigiosa. Abbinare le due cose sarebbe per me veramente l’ideale, accanto magari a qualche recital solistico”.
Allora, non si può che augurarle buona fortuna.

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