Scaltro come un airone cenerino

Riconoscibile per il colore grigio-azzurrognolo, che dà il nome alla specie, è un campione di pazienza e di scaltrezza, grazie alla sua abilità predatoria

Di Chiara Piccaluga

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

Oltre a essere presente in Europa, l’airone cenerino nidifica anche in gran parte del continente africano e di quello asiatico. È un migratore parziale, infatti solo le popolazioni più settentrionali migrano in aree dal clima più favorevole. Frequenta le zone umide con acque basse e tranquille, dagli stagni alle paludi, dalle rive dei fiumi a quelle dei laghi. Durante la nidificazione predilige zone d’acqua nei pressi di grandi alberi dove costruisce il nido anche a notevole altezza. È un uccello piuttosto robusto che può pesare tra 1 e 2,5 kg, la sua statura può raggiungere il metro. Ha un piumaggio grigio pallido sul dorso, mentre le parti inferiori sono più chiare, il collo e la testa sono bianchi con strie nere lungo la gola e dietro l’occhio, da dove partono penne nere che formano una sorta di ciuffo allungato, che sporge dietro il capo. L’occhio è giallo come il robusto becco che può raggiungere anche i 13 centimetri di lunghezza, le lunghe zampe sono grigio-brunastre, più arancio durante il periodo di riproduzione. Non vi sono segni particolari per distinguere le femmine dai maschi, ma solitamente i maschi sono un po’ più grandi.


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Senti come parla

Come tutti gli aironi vola tenendo il collo ripiegato e la testa incassata tra le spalle, le zampe estese oltre la coda e le ali curve verso il basso. L’apertura alare può facilmente raggiungere 1,70 metri, il volo è lento e maestoso, con battiti d’ala lenti e profondi. L’airone cenerino comunica alzando il ciuffo posto sulla testa; oltre ai movimenti del corpo si esprime con alcuni vocalizzi caratterizzati da un grido forte e gracchiante, un “ga” o un “chroc” bisillabico, emesso in genere quando spicca il volo. La forma del corpo dell’airone cenerino, in ogni sua parte, è un esempio mirabile di adattamento evolutivo in funzione, principalmente, dell’alimentazione. Le dita lunghe e distanziate tra di loro consentono all’uccello di muoversi su terreni fangosi; la ricerca del cibo è possibile in acque profonde fino a 60 cm grazie alla lunghezza dei tarsi. Il becco ad arpione associato al lungo collo e alla sua particolare muscolatura permettono movimenti potenti e istantanei nell’atto di cattura della preda. Nidificano in colonie dette garzaie, queste possono contare solo qualche nido o raggrupparne perfino cento. I nidi vengono di norma costruiti su alberi ad alto fusto, come salici e pioppi, e possono essere usati per più anni.


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Alimentazione

L’airone cenerino è un formidabile predatore che si nutre soprattutto di pesci, anche di notevoli dimensioni, anfibi e piccoli rettili; ma non disdegna anche vermi, coleotteri, cavallette e altri insetti. Inoltre, specialmente in inverno, mangia anche i topi che cattura nei prati e nei campi. Ama cacciare in specchi d’acqua trasparenti e tranquilli per vedere più facilmente le prede, perciò pesca con il dorso rivolto al sole. Tra i pesci la preda più frequente è la trota fario seguita dallo spinarello, dallo scazzone, dal pesce persico e dal bianchetto. La grande pazienza è una sua particolarità, che dimostra quando caccia stando immobile, sovente su una sola zampa, nell’acqua poco profonda. La tecnica di pesca solitamente adottata è particolarmente interessante: passi lenti nell’acqua, seguiti da immobilizzazioni. Una volta localizzato, con uno scatto fulmineo il pesce viene trafitto con il becco, lanciato in aria, afferrato e inghiottito dal capo, evitando così l’apertura delle scaglie che potrebbero danneggiargli l’esofago.

Riproduzione

Il corteggiamento e la costruzione del nido, alquanto voluminoso, avvengono da fine febbraio a fine marzo. La femmina vi depone da 3 a 5 uova di color blu-verde chiaro, che misurano mediamente 60 x 45 mm. Dopo circa 25 giorni di cova, ossia tra fine aprile e fine giugno, dalle uova nascono i pulcini che vengono nutriti da entrambi i genitori direttamente o con cibo rigurgitato. Trascorse altre quattro settimane, i piccoli cominciano a lasciare il nido, che abbandoneranno definitivamente all’età di 50 giorni circa. Si calcola che il 70% dei piccoli non raggiunga i sei mesi di vita, ma una volta oltrepassata l’età sub-adulta gli aironi possono superare i 25 anni di vita. Le uova possono essere un ghiotto pasto per le cornacchie grigie che, approfittando dell’ancora scarsa copertura vegetale, localizzano il nido e, in piccoli gruppi, mettono in fuga i genitori impossessandosi delle uova. Occasionalmente le uova sono predate anche da rapaci come il falco, la poiana e il nibbio. La coppia di aironi che ha perso la sua covata, generalmente, provvede a deporne una seconda.


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Nella Svizzera italiana

In passato, l’airone cenerino è stato cacciato con un’intensità tale da portare quasi all’estinzione della specie, tanto che nel 1926 è stato considerato specie protetta in Svizzera. Da allora si è di nuovo diffuso su tutto l’Altipiano e in Ticino; attualmente sono circa 1’400 le coppie nidificanti. È solo da una decina di anni che l’airone cenerino si è insediato sul territorio ticinese, ma in poco tempo si è praticamente impossessato del controllo dei nostri fiumi e dei laghi, diventando il predatore numero uno della fauna acquatica, assieme al cormorano. Dato che si nutre di pesci, non è benvisto dai pescatori; l’airone si situa in cima alla sua catena alimentare e quindi, allo stato naturale, non ha predatori che lo caccino. Inoltre, a differenza per esempio dell’aquila, non instaura un proprio territorio entro il quale nessun altro concorrente al di fuori del/della compagno/a può cacciare, perciò si possono vedere anche diversi esemplari riuniti in un solo posto. L’unico regolatore naturale della catena alimentare dell’airone sembra quindi essere la mancanza di cibo o le rigide temperature invernali. Ma grazie all’airone cenerino anche il proliferare di topi è tenuto sotto controllo in varie zone.

Curiosità

Nel corso della storia della civiltà, l’airone cenerino ha assunto importanti significati per gli antichi popoli della Terra: per esempio, nelle leggende irlandesi è considerato come un uccello segreto e magico con poteri sovrannaturali, mentre in Cina era conosciuto come l’uccello scarlatto, personificazione delle forze primordiali dei cieli.

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