Il buon esempio porta lontano

Promuovere l’utilizzo della bici è lodevole. Poi però servono i fatti e strade molto più sicure

Di Redazione/T7

Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato a laRegione

In Ticino vi sono istituti di scuola elementare che proibiscono agli allievi di utilizzare la bicicletta per recarsi a lezione. Uno di questi è bello grosso e si trova nel Sopraceneri; conta circa 15 classi e centinaia di ragazze e ragazzi ai quali pedalare farebbe benissimo (leggasi salute e abilità motorie). È un’apparente assurdità, soprattutto se si considera che siamo su un fondovalle praticamente piano per decine di chilometri, ma spiegabile vista la lacunosa sicurezza stradale. In pratica, la scuola si trova a ridosso di strade d’importanza cantonale, dove introdurre limitazioni di velocità (tipo “zone 30 km/h”) pare sia improponibile, e dove camion da cantiere e traffico parassitario sono una costante, tutto il giorno. Creare piste ciclabili, percorsi protetti e dedicati alla mobilità lenta è dunque impossibile? Forse, anche se l’impressione è che sia la solita questione di priorità pianificatorie e di volontà, popolare e politica. E soprattutto di investimenti mirati, denaro pubblico che varrebbe la pena spendere non solo in lussuoso asfalto fonoassorbente. Intanto, un esercito di genitori-tassisti fa la spola e scorrazza studenti che saprebbero benissimo fare tutto da soli. Basterebbe impegnarsi a costruire loro vie virtuose da seguire, di quelle che guardano lontano.

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