Lo scoiattolo è tra noi
Occhi lucenti e neri, testolina rotonda, pelo bruno-rossiccio e una lunga coda sono le sue caratteristiche. È il parente indigeno più prossimo alla marmotta, l’avreste mai detto…
Di Chiara Piccaluga
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione
È diffuso in tutta l’Europa, fuorché le isole mediterranee e in Asia fino al 70esimo grado di latitudine nord, lo Sciurus vulgaris (è il nome della specie) vive preferibilmente nei boschi di conifere e latifoglie con sottobosco, come querceti e faggete; è possibile osservarlo anche in parchi e giardini nel cuore di molte città. Dotato di una prodigiosa agilità, si arrampica con velocità incredibile fino alla sommità degli alberi altissimi, passa senza tregua da un albero all’altro spiccando salti di alcuni metri. Coraggioso acrobata, quindi, lo scoiattolo è in grado di incantare con i suoi mirabolanti giochi di equilibrio mozzafiato, qualsiasi fortunato spettatore.
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L’importanza della coda
Lo scoiattolo è un animale socievole e tollerante, molto attivo nella buona stagione, meno in inverno; la sua vita si svolge di giorno e in particolare all’alba e al tramonto. Pesa tra i 230 e i 480 grammi, è lungo circa 25 centimetri e ha una bella pelliccia folta di colore fulvo più o meno scuro, mentre nelle parti inferiori è quasi sempre biancastro. La pelliccia varia a seconda delle stagioni, fulva-rossiccia d’estate e più scura d’inverno, e della popolazione locale a cui appartiene, ve ne sono di diversi colori che variano dal rosso al nero. Durante l’anno si hanno due mute, quella primaverile che dalla testa procede verso la base della coda, e quella invernale, che procede invece in senso inverso. Ha una coda molto lunga, fino a 20 cm, si pensa che sia utile nel balzare da un albero all’altro e nel correre lungo i rami assicurandone l’equilibrio; è quindi impiegata come timone o bilanciere e, inoltre, al pari d’altri organi, svolge un’importante funzione di comunicazione con i suoi simili. Non si esclude nemmeno che abbia una funzione termica contribuendo a mantenere il calore del corpo durante il sonno. Ha un bel musetto vispo e due orecchie sempre dritte su cui compare un ciuffo di peli, sempre pronte a captare ogni piccolo rumore, è infatti dotato di sensi acuti e in particolare di un’ottima vista. Le sue agili zampe hanno unghie lunghe e ricurve che gli servono per arrampicarsi e aggrapparsi alle cortecce degli alberi, anche sui rami strapiombanti. È capace di risalire velocemente i tronchi, muovendosi quasi a spirale, e di saltare agilmente di ramo in ramo o fino a terra da notevoli altezze.
Vive in media tre anni anche se alcuni individui raggiungono i sette anni di vita, la sopravvivenza è legata alla disponibilità di semi di cui nutrirsi durante l’autunno-inverno; dal 75 all’85% dei giovani perisce durante il primo inverno, mentre al secondo inverno la mortalità scende al 50% circa. Per il riposo e l’allevamento dei piccoli utilizza un nido collocato nel cavo degli alberi o alla biforcazione degli stessi. Il nido, a forma di sfera, è costruito a 5-15 metri d’altezza, ed è foderato con foglie, muschio e fili d’erba.
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Nemici e dieta
Lo scoiattolo d’inverno si assopisce ma non cade in un letargo profondo come altri animali; infatti quando il clima esterno è meno rigido, ogni tanto esce dal suo rifugio per andare alle sue riserve di cibo messe al riparo in precedenza in vari nascondigli nella zona della tana. Il peggior nemico è la martora che si arrampica con un’agilità quasi pari a quella degli scoiattoli e li insegue fin dentro i nidi in cui si rifugiano; ma anche il gatto selvatico può essere una minaccia; e non da ultimo deve badare al pericolo aereo costituito dai maggiori falconiformi e strigiformi che lo considerano un bocconcino prelibato. È facile nell’osservarlo, trovarlo con le zampine alla bocca intento a rosicchiare qualche nocciola che fa roteare tra i denti incisivi forti e taglienti per spaccarla e quindi cibarsene. Mangia prevalentemente cibo vegetale come gemme, germogli, erbe, foglie, frutti, semi e ghiande, funghi, ramoscelli di abeti e pini, radici, steli, cortecce, castagne e varie bacche, è anche un gran consumatore di nocciole e noci oltre che di uova e di uccelletti, e talvolta pure di insetti. Ma lo scoiattolo non pensa soltanto a procurarsi il nutrimento per la giornata, specialmente d’estate, quando trova il cibo con facilità, fa provviste di noci, nocciole e pinoli che poi nasconde accuratamente nelle cavità degli alberi oppure in buche scavate tra le loro radici. Utilizzerà queste preziose provviste durante l’inverno quando nel bosco non sarà più possibile trovarne a sufficienza.
QUANDO LA FAMIGLIA SI ALLARGA
Nel periodo della riproduzione il maschio corteggia brevemente la femmina gonfiandosi e agitando la folta coda. L’accoppiamento può avvenire nel tardo inverno di febbraio-marzo e in estate tra giugno e luglio; durante l’accoppiamento i maschi individuano le femmine in calore dall’odore che queste emettono. Anche se non c’è un corteggiamento vero e proprio, il maschio insegue la femmina anche per un’ora prima di riuscire ad accoppiarsi e solitamente più maschi inseguono una sola femmina finché il maschio dominante, in genere il più grosso, riesce a conquistarla. Maschi e femmine si accoppiano più volte e con diversi partner. La femmina può avere fino a due gravidanze l’anno perché la gestazione dura 38-39 giorni, ciascuna figliata dà alla luce tre o quattro piccoli di solito, ma possono essere partoriti anche sei piccoli. Gli scoiattoli – che appena nati sono piccolissimi e pesano 10-15 grammi – sono ciechi, sordi e nudi, vengono allattati dalla madre per circa un paio di mesi, dopodiché cominciano a uscire dalla tana e a diventare presto indipendenti.
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