La Ficcanaso, il terrazzo e il batticuore
“No Alpitour? Ahi ahi ahi ahi”. Chi non ricorda lo slogan dei tempi in cui affidarsi ad un tour operator era pressoché l’unico modo per prenotare una vacanza?
Di Laura (la Ficcanaso)
Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, allegato del sabato a laRegione.
“No Alpitour? Ahi ahi ahi ahi”. Chi non ricorda lo slogan dei tempi in cui affidarsi ad un tour operator era pressoché l’unico modo per prenotare una vacanza? Quando siamo diventati abbastanza grandi da poter prenotare le vacanze da soli, di tutto questo mondo non c’era più neanche l’ombra. Rovistando su internet abbiamo cercato, anno dopo anno, quello che faceva per noi. Dalla Casa particular all’Havana al residence con amaca in Messico passando per l’albergo a portata di spiaggia sabbiosa adatto agli infanti. Abbiamo anche attraversato periodi “meglio a casa” fino a che non ci siamo imbattuti in ciò che aspettavamo da sempre, al punto, udite udite, da tornarci per due anni di seguito.
La trasformazione in gente abitudinaria si è compiuta quest’anno, quando abbiamo prenotato l’estate prossima prima di tornare a casa. Prima di partire per davvero, però, abbiamo trascorso gli ultimi giorni in un posto nuovo, in una casa “a ripa di mare”, come scriverebbe Camilleri parlando di questa villetta che è in effetti del tutto simile a quella del Commissario Montalbano.
La proprietaria norvegese l’ha acquistata qualche anno fa perché “è innamorata dei tramonti sul mare”. In estate noi turisti contribuiamo al mantenimento di questa bellezza che si affaccia sulle onde e sembra toccarle, con una stradina che conduce alla spiaggia in pochi passi. È tutto quello che ho sempre sognato, ho pensato appena entrata mentre nella mia mente si faceva spazio un dubbio: davvero abbiamo fatto bene a impegnarci con l’altra casa per l’anno prossimo?
Poi siamo saliti al piano di sopra, trovando le formiche intorno al letto, il comodino inesistente, l’abat jour che non c’è, l’armadio come una cassa da morto in verticale senza cassetti, le finestre minuscole, le lenzuola di trent’anni fa e gli asciugamani non stirati, nel bagno non ci sta neanche uno spazzolino, la doccia getta acqua lentissima e farsi uno shampoo sarà un cinema. Abbiamo ripensato alle comodità della solita casa come si ricordano le attenzioni di un marito premuroso ma noioso tra le braccia di un amante affascinante ma vuoto. Sedotte da un balcone sul mare ripensiamo alla lavatrice in esterno che abbiamo lasciato. Tornare? Non tornare? In fondo andare al piano di sopra è così importante? Siamo saggi o borghesi? Non si può vivere restando in terrazza? Una sola certezza: comunque vada il conto sarà salato.
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