Le notizie, i pesi e le misure

Sapere che cosa pensano i lettori è vitale per un giornale. Anche se a volte è poco edificante, diciamolo

Di Giancarlo Fornasier

Pubblichiamo l’editoriale apparso sabato su Ticino7, allegato a laRegione.

Un conoscente, medico chirurgo sulla sessantina, quando m’incontra parte con la ramanzina. Sostiene che i media non facciano il loro mestiere. Dice di leggere notizie senza senso su questioni insulse, pagine di quotidiani e siti con “ultime notizie” prive di scale gerarchiche, dove si considera tutto e tutti sullo stesso piano. Per dire: “La storia delle trombosi legate ai vaccini mi fa arrabbiare: la pillola anticoncezionale più moderna espone cento volte di più (trattasi di modo di dire, non è un dato scientifico, nda) alle trombosi che il vaccino anti-Covid. Qualcuno ha mai letto le avvertenze? Io non capisco questo allarmismo sulle vaccinazioni…”. Per non parlare del fumo: “Continuo a vedere donne col passeggino e la loro sigaretta, come se le quasi 10mila persone che per colpa del fumo tutti gli anni muoiono in Svizzera non esistessero!”. E ancora sul vaccino: “Una volta per andare in alcuni paesi dovevi fare decine di punturine, e nessuno si lamentava: adesso che siamo in una crisi planetaria, la metà della popolazione pare non fidarsi”. Il medico fa riferimento ad alcuni dati apparsi nelle scorse settimane, che mostrerebbero i cittadini svizzeri abbastanza reticenti. “Le persone vengono molto influenzate da questi dati”: visto che di solito sono sondaggi ‘a caldo’, ‘emozionali’ e con pochi intervistati, meglio sarebbe non diffonderli. È la solita questione dei punti di vista.

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