Ruote bollenti. Tanto rumore per nulla?
Berna prende sul serio i problemi legati alle emissioni spaccatimpani di alcuni veicoli a motore. E tra modifiche illegali e inciviltà c’è poco da ridere…
Di Giancarlo Fornasier
Pubblichiamo l’editoriale apparso sabato su Ticino7, allegato a laRegione.
“Il Nazionale accelera sui motori troppo rumorosi”, titolava Stefano Guerra pochi giorni fa su laRegione. Ma con l’iniziativa della consigliera Gabriela Suter – che ora passa al Consiglio degli Stati – non tutti sono d’accordo, dentro e fuori le sale del potere. Forse sono cittadini direttamente coinvolti nella vendita di “veicoli sportivi” o nell’elaborazione meccanica (a volte fuorilegge), e che certo non subiscono il malandazzo di chi crede sia lecito “far casino” in città e in montagna per mostrare a tutti quanto potenti siano i loro tubi di scarico. Ponete invece il quesito a chi abita sulle cantonali che attraversano la valle di Blenio o quelle del Locarnese. O ancora, chi vive in prossimità di strade diventate nottetempo piste di accelerazione e corsie di decollo.
In uno scritto apparso qualche tempo fa su un quotidiano del cantone, una lettrice si chiedeva come mai le autorità permettessero l’inutile rombare ben oltre il consentito e sino a tarda notte di auto e moto sul Lungolago di Lugano. Ma lo stesso potrebbero chiederselo nella turistica Locarno o nella placida Biasca (dove il fenomeno è ben noto agli organi di polizia).
Fra certificati di omologazione ufficiali che lasciano perplessi, impianti di scarico illegali venduti liberamente – tanto la responsabilità è di chi guida il veicolo –, modifiche pirata fai-da-te, ordinanze non rispettate e controlli insufficienti, la questione è piuttosto seria. Di certo non è una barzelletta (come qualcuno vorrebbe sdoganarla, ahinoi).